Taxi sharing pronto al debutto Area C solo elettrica nel 2030
Allo studio una zona a emissioni zero. Altolà del centrodestra. Al via il taxi condiviso
Nel prossimo mandato, entro il 2025, il Comune dovrà decidere su una strategia per limitare il «climate change». Nel Piano aria approvato venerdì si indica la rotta: una zona a emissioni zero in Area C con maxi-ticket per disincentivare il traffico non elettrico. Al via la riforma del taxi «condiviso».
Solo auto elettriche nella Cerchia dei Bastioni. È la nuova frontiera ambientale indicata dal Piano aria e clima approvato dalla giunta comunale venerdì scorso. Si tratta di un maxi documento di quasi mille pagine che delinea obiettivi e strategie per contenere le emissioni inquinanti e limitare l’aumento della temperatura urbana entro i due gradi. La decisione di modificare le regole per l’accesso dei veicoli privati in centro va presa entro il 2025 — nel prossimo mandato amministrativo, in pratica — per arrivare all’obiettivo entro il 2030, anno di riferimento dell’intero Piano: «L’area riservata alla sola circolazione di veicoli a zero emissioni potrebbe coincidere col centro storico in cui già vige la Ztl Cerchia dei Bastioni (Area C)», si legge nella delibera: «I suoi varchi di accesso sono tutti controllati elettronicamente, l’area è ben servita dal trasporto pubblico locale ed è facilmente fruibile da pedoni e biciclette. A oggi la legge non consente la realizzazione di una zona a traffico limitato ad accesso riservato ai soli veicoli elettrici. Una soluzione per creare un’area a zero emissioni potrà poggiare sulla rimodulazione delle regole di accesso all’Area C con un ticket giornaliero che scoraggi l’ingresso dei veicoli non elettrici». Si tratterebbe di una super-tariffa d’accesso applicata a tutte le auto, con la parziale eccezione, appunto, di quelle elettriche.
L’ambienalista Carlo Monguzzi è però soddisfatto a metà del documento approvato dalla giunta: «Così — dice Monguzzi — è un libro dei sogni belli, mancano le azioni concrete per realizzarli. Il centro della città nel 2030 aperto solo alla mobilità elettrica è una suggestione bellissima, ma se non ci sono misure da applicare per renderlo possibile rimane solo una grida manzoniana. Ora si apre un percorso di coinvolgimento dei cittadini, mi batterò perché a fianco del Piano ci sia un programma di azioni reali da portare a termine entro la fine della consiliatura, altrimenti restiamo nell’empireo delle sole parole».
Una misura concretissima, approvata sempre nella riunione di giunta di venerdì, è invece quella che dà il via libera al servizio di taxi sharing. Norme anti-Covid permettendo, funzionerà attraverso l’impiego di una piattaforma informatica, un’applicazione per il cittadino, un call center e un’altra app per il tassista, «che permetteranno di raccogliere la domanda e ottimizzare la definizione dei percorsi, così da contenere il tempo di attesa e di viaggio dei cittadini». «Il servizio — si legge nella delibera approvata dalla giunta — permette di migliorare la risposta alla domanda potenziale e di aumentare la sostenibilità degli spostamenti grazie alla maggiore efficienza, raggiunta servendo contemporaneamente più utenti e abbattendo, soprattutto, i momenti di attesa e i tratti a mezzo vuoto. Questo dispositivo creerà un sistema virtuoso che consentirà, al tempo stesso, di poter applicare tariffe più basse in modo che il servizio sia accessibile anche a soggetti in difficoltà economica».
Il documento, tra le tante altre cose, stabilisce i parametri per la definizione delle tariffe delle corse, a costi decisamente inferiori rispetto al servizio taxi «normale». Previsti poi voucher supplementari per over 70, disabili, medici e infermieri. I tassisti che vogliono aderire al servizio devono fare domanda al Comune e dotarsi poi delle applicazioni necessarie. La flotta sarà inizialmente composta da un massimo di 500 macchine, riconoscibili da un adesivo sui vetri.
Prosegue, infine, la crociata del centrodestra contro le limitazioni anti-traffico del Comune, a partire dalla riattivazione di Area B, la Ztl per le auto inquinanti in ingresso in città. «Dopo aver sottolineato al prefetto ed espresso in tutte le sedi istituzionali la contraddizione di spingere i pendolari ad ammassarsi su mezzi pubblici, chiediamo ai milanesi di fare pressione con tutti gli strumenti di opinione per spegnere Area C e B e sospendere la sosta regolamentata», dice Fabrizio De Pasquale, capogruppo di Forza Italia in Comune.