Il paradosso del Torrione Bloccati i fondi per il restauro
Nel 1482 pare che anche il genio di Leonardo da Vinci lo abbia studiato per migliorarne la tenuta. Di certo c’è che in quell’anno il Torrione estense era già vecchio di quasi cinque secoli, essendo sorto nel 1012, edificio più antico di Casalmaggiore, in provincia di Cremona. Ludovico il Moro voleva difese più sicure in un’epoca contrassegnata da guerre regionali pressoché annuali. E se il Torrione estense — unico superstite della cinta muraria originaria e all’interno del quale, ora murato, si trova pure l’originale ponte levatoio — già allora mostrava qualche crepa, a maggior ragione rivela ora le sue rughe tra tegole perse e piccoli, ma preoccupanti, squarci alla copertura. Il paradosso sta nel fatto che vi sarebbero sia i fondi per intervenire sia il progetto per il recupero: i primi li ha messi a disposizione l’allora Governo Renzi, 1,5 milioni di euro; il secondo è stato presentato un anno fa dal Comune di Casalmaggiore che dentro il Torrione vorrebbe ricavare stanze per conferenze o mostre. Si era parlato di un museo del cinema padano, poi
Il recupero
Nel 2017 l’allora governo Renzi aveva destinato 1,5 milioni al monumento
l’idea tramontò. Tornando ai fondi «erano stati garantiti il 29 dicembre 2017 — spiega il sindaco Filippo Bongiovanni —. Tra i 273 progetti selezionati in tutta Italia c’era pure il nostro Torrione. Fu una grande soddisfazione, perché sono decenni che si prova a mettere in sicurezza e a recuperare un simbolo della nostra città». Poi cosa è successo? «Il 27 settembre 2018 un decreto ha chiesto ai comuni selezionati di presentare la documentazione con i progetti di recupero entro il 13 maggio 2019. Abbiamo rispettato la scadenza. Il 29 gennaio 2020 è stato pubblicato un decreto del Presidente del Consiglio che ammetteva soltanto 20 interventi su 273 alla stipula delle convenzioni. Di fatto è stato esaminato un primo gruppo di progetti, mentre gli altri, come il Torrione, restano nel limbo». Qual è il rischio? «Come Comune, sicuri di quei fondi, non siamo più intervenuti, anche perché già avevamo investito per redigere il progetto esecutivo. Certo è che più passa il tempo, più la salute della struttura peggiora. Sono passati quattro anni dal lancio dell’iniziativa e non sappiamo più nulla».