Gita d’arte a Piacenza sulle tracce di Raffaello alla scoperta di San Sisto
Èuna delle più amate tra le opere di Raffaello. Ma pochi sanno che la sua storia inizia a Piacenza, nel monastero benedettino di San Sisto da cui deriva il nome. A rimettere in ordine la trama ecco la mostra «La Madonna Sistina di Raffaello rivive a Piacenza». Grazie al capolavoro siamo condotti a riscoprire le vicende del complesso monumentale di San Sisto, nato nel IX secolo e ricostruito alla fine del XIV. E il tour apre anche luoghi finora inaccessibili, come l’Appartamento dell’abate, da cui si parte, e la cripta, dove il giro si conclude con un film sul celebre dipinto. Dipinto commissionato da Papa Giulio II a Raffaello nel 1512 proprio come pala per l’altar maggiore di San Sisto: peccato che i monaci, per appianare dei debiti, nel 1754 l’abbiano venduta ad Augusto III di Sassonia e che da allora la sacra conversazione si trovi in Germania, oggi alla Gemaldegalerie di Dresda. A sostituirla in loco è una copia di fine ‘600, incastonata al posto dell’originale nello splendido coro ligneo intarsiato: le prospettive urbane che lo istoriano sono animate in 3D, così come virtuali sono la divertente sala «pop» con variazioni moderne della «Madonna Sistina» e diverse altre installazioni. Il percorso è accessibile su prenotazione, euro 10/8/5; a sabati alterni si visita anche il monastero, oggi caserma, prenotazioni su www.piacenzapace.it. (Chiara Vanzetto)