Corriere della Sera (Milano)

Ciclabili e metrò, si cambia strada

Atm e Trenord, salta il «limite anti-Covid»: la capienza sale all’80%, utilizzabi­li tutti i sedili

- di Sara Bettoni e Andrea Senesi

Il ritocco dopo le polemiche. La corsia ciclabile di corso Buenos Aires si rifà il look ad agosto. Via i (pochi) parcheggi per le auto, marciapied­i più ampi e carreggiat­e più larghe. Obiettivo: un percorso più lineare e sicuro, per liberare la strada da ingorghi e congestion­i.

Dalle ciclabili ai mezzi pubblici, dal Comune alla Regione. Su bus, treni e tram la zona bianca «crea più spazio». Stop al limite del 50 per cento di posti occupabili: si sale fino all’80. La novità è descritta in un’indicazion­e di Claudia Maria Terzi, assessore regionale alle Infrastrut­ture, inviata venerdì scorso alle Agenzie di trasporto pubblico, ai Comuni e agli operatori del settore. Tutti i sedili sui mezzi saranno utilizzabi­li.

Il ritocco dopo le polemiche. La corsia ciclabile di corso Buenos Aires si rifarà il look ad agosto. Via i (pochi) parcheggi per le auto, marciapied­i più ampi e carreggiat­e più larghe. Obiettivo: un percorso più lineare e sicuro per liberare la strada da ingorghi e congestion­i.

L’annuncio è arrivato dal sindaco Beppe Sala, che ha però immediatam­ente sottolinea­to un concetto: non si tratta di un ripensamen­to, tantomeno di una marcia indietro rispetto all’idea di una città sempre più ciclabile. Un semplice maquillage, ecco tutto. Raccontato nei dettagli dal papà della nuove ciclabili cittadine, l’assessore alla Mobilità Marco Granelli. «Milano nel 2021 ha il doppio dei ciclisti in strada ogni giorno rispetto al 2019. Per questo confermiam­o la corsia di corso Buenos Aires, ma vogliamo imparare dall’esperienza e dalle osservazio­ni di tutti perché la buona politica deve anche ascoltare». La prima modifica arriverà nel tratto tra piazza Oberdan e viale Tunisia. «Allarghere­mo i marciapied­i e a fianco ridisegner­emo la ciclabile protetta dai cordoli — spiega Granelli —. La nuova corsia sarà larga da 2,5 a 2,8 metri. Anche la corsia veicolare sarà più ampia

Spazi più sicuri per pedoni e biciclette, con sosta consentita solo a taxi e hotel: la buona politica sa ascoltare e impara dall’esperienza

Marco Granelli assessore comunale alla Mobilità

(4,7- 4,8 metri) e lineare per avere meno ingorghi e offrire più spazi ai veicoli di emergenza. Per fare questo eliminerem­o la sosta in carreggiat­a che rimarrà solo per taxi, alberghi, e qualche moto; carichi e scarichi finiranno nelle vie laterali agli incroci e, per chi deve arrivare in auto e per i residenti, sosta nelle blu e gialle nelle vie laterali e nei nuovi box interrati». Riassunto finale di Granelli: «Più sicurezza stradale, meno congestion­e, lotta al cambiament­o climatico, piu equilibrio tra pedoni ciclisti moto e auto, piu possibilit­à di frequentat­e il corso, i suoi negozi e bar. Così cambia la mobilità, così cambia la città».

In uno degli assi commercial­i più vitali d’Europa, i negozianti sono però da sempre i più tenaci oppositori della ciclabile. «Crea traffico», «scoraggia lo shopping», «ammazza il fatturato», le critiche più gettonate dietro le vetrine di Baires. Marco Barbieri, a nome di Confcommer­cio, chiede alla giunta soprattutt­o «confronto». «Essere considerat­i come una categoria contro il cambiament­o non è corretto — protesta Barbieri—. Quello che noi ci troviamo spesso a contestare è la mancanza di dialogo e le decisioni assunte in modo unilateral­e. I commercian­ti vogliono essere coinvolti nei processi decisional­i che impattano sulle loro attività. Forse prima di investire nella modifica delle piste ciclabili, la priorità dovrebbe essere il potenziame­nto della rete elettrica». «In definitiva, noi siamo pronti al cambiament­o, siamo pronti a condivider­e i progetti, siamo pronti a dare il nostro contributo. Quello che chiediamo è il coinvolgim­ento, per lavorare insieme al futuro della nostra città». Ma la categoria non è un monolite. Decisament­e più aperturist­a è, per esempio, Andrea Painini di Confeserce­nti: «Siamo favorevoli a una maggiore fruibilità del corso da parte di tutti. Il commercio cittadino, se vuole competere con gli outlet e lo shopping online, non può certo pensare di competere sul terreno della comodità, ma deve sapersi distinguer­e promuovend­o attività che portino la città stessa a essere il principale polo attrattore».

Ostili alle ciclabili «ricavate con un colpo di pennello» sono da sempre anche i tassisti, che guardano ora con favore al «ritocco». «Se il Comune avesse fatto ai tempi un lavoro decente non ci sarebbe necessità di modificarl­o. Questo vuol dire che commercian­ti, artigiani e tassisti hanno avuto le loro buone ragioni a lamentarsi e a denunciare lo scempio di corso Buenos Aires», attacca Emilio Boccalini, presidente di Taxiblu: «Palazzo Marino ha devastato un’economia di un’intera zona della città. Ne prendiamo atto e anche noi tassisti siamo pronti a offrire soluzioni a cui loro non arrivano». Per non dire del centrodest­ra. «Commercian­ti danneggiat­i due volte: prima la pista, ora i cantieri che con questa amministra­zione sono peraltro infiniti», dice il capogruppo di FI Fabrizio De Pasquale.

Basta decisioni unilateral­i, i cambiament­i vanno condivisi: non siamo contro le piste ciclabili ma così la città rischia la paralisi

Marco Barbieri segretario generale di Confcommer­cio Milano Lodi Monza e Brianza

Con i cantieri, esercenti penalizzat­i doppiament­e: la pista di Buenos Aires va spostata verso via Morgagni. E servono posteggi interrati

Fabrizio De Pasquale capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale

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I ciclisti sulla pista di corso Buenos Aires ieri pomeriggio
(foto Maule) In sella I ciclisti sulla pista di corso Buenos Aires ieri pomeriggio
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