Corriere della Sera (Milano)

Dal jazz ai ritmi della world music: s’inaugura la stagione all’aperto con sei appuntamen­ti nel Chiostro

Si apre oggi la rassegna all’aperto con sei appuntamen­ti Dal jazz alla classica ai ritmi «world». E un gran finale dedicato al cinema

- di Enrico Parola

Per la direttrice Cristina Frosini, è il modo «di ringraziar­e docenti e studenti per come e quanto hanno lavorato insieme: queste sei serate en plein air sono il frutto del loro comune impegno». Per il pubblico che aveva seguito le edizioni fino al 2019, i sei appuntamen­ti del ciclo «Chiostro 2021» saranno la tanto attesa quanto gradita ripresa di una tradizione assai fortunata: negli anni passati i concerti nel chiostro tenuti dai docenti e dai migliori allievi del Conservato­rio Giuseppe Verdi di Milano attiravano centinaia di spettatori durante l’estate milanese, grazie alla cura con cui erano preparati e la qualità dell’offerta artistica che i musicisti riuscivano a porgere agli appassiona­ti.

Rispetto alle edizioni precedenti, dove il repertorio della grande tradiziona­le classica era prepondera­nte, il cartellone 2021 è segnato soprattutt­o dal jazz, anche se non dimentica la classica (colta nei suoi linguaggi più nuovi), si apre alla world music, omaggia il cinema attraverso le più popolari colonne sonore e le donne in una serata tutta al femminile per interpreti vocali e repertorio. Oggi, giornata dedicata alla «Festa della Musica», il concerto inaugurale è un trionfo di ensemble jazz: ben sette gruppi strumental­i si alterneran­no nel chiostro del Conservato­rio in quella che il titolo della locandina definisce «Verdi Summer Renaissanc­e». Aprono la serata I Conti di Palermo Brutti Toni, impegnati in «Eighty one» di Ron Carter, «Seven steps to heaven» di Victor Feldman e «Funkallero» di Bill Evans; poi il Lorenzo Barcella 5et, con «Statues» ed «Eos» dello stesso chitarrist­a e fondatore del quintetto, il Cuban Jazz Quintet, il Giuseppe Blanco 4et tra Wayne Shorter ed Herbie Hancock («Eye of Hurricane»); Francesco Spinazza guida il suo quintetto nel suo «Aim» e nell’immaginifi­co «From Gagarin’s Point of View» di Esbjörn Svensson; concludono la lunga sera l’Usai-Puglisi 4et e il Soul Circus.

Giovedì ancora jazz, ma già rivisto da prospettiv­a geografich­e e culturali diverse e distanti: «L’arte dell’improvvisa­zione da Oriente ad Occidente» è illustrata da un ensemble di studenti guidati da Giuliana Soscia, che al pianoforte dirige due suoi brani, «Indaco» e «Vaishnav Jana To Tene Kahiye»; la stessa Soscia nella seconda parte presenta altri suoi brani e arrangiame­nti con l’Indo Jazz Project. Otto voci femminili si sussedai guiranno lunedì prossimo per cantare «Donne in Jazz», mentre il primo luglio il pianista Antonio Zambrini accompagne­rà Andrea Dulbecco che si dividerà tra vibrafono e marimba.

Il concerto del 5 luglio sarà dedicato alla World Music: «Mediterran­eo: il mare degli incontri» raccoglie canti delle tradizioni locali come «Silenziu d’amuri», «Odessa bulgar», «Hicaz Mandira» e la «Pizzica di San Vito». Tre giorni dopo il gran finale con «Cinematic: da Hollywood a Cinecittà»: una spumeggian­te antologia di memorabili colonne sonore, da Rota e Morricone a Bernstein e Mancini.

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 ??  ?? Atmosfera Il Chiostro del Conservato­rio durante la scorsa edizione. Sotto, la cantante Alessia Marcandall­i, sul palco stasera
Atmosfera Il Chiostro del Conservato­rio durante la scorsa edizione. Sotto, la cantante Alessia Marcandall­i, sul palco stasera
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