Vaccini, il labirinto degli «invisibili» La svolta in arrivo
I volontari: pronti con vaccini, camper e un codice temporaneo ma la Regione ci dia indicazioni. «Chi ha difficoltà viene da noi»
Il nodo dei vaccini agli stranieri senza codice fiscale né Stp: molti si stanno recando alle mense dei poveri per chiedere le dosi. La Regione: svolta dal 25 giugno per chi è in via di regolarizzazione.
Nella corsa all’immunità di gregge contro il Covid c’è una fetta di persone che rischia di rimanere indietro. Si tratta di coloro che sono ai margini della comunità, come irregolari e senzatetto, ma anche stranieri in attesa dei documenti. Mentre i cittadini con codice fiscale possono prenotare il vaccino in pochi clic, la procedura ora è ferma per buona parte di chi non possiede la tessera sanitaria.
Qualcosa si sta sbloccando, almeno per gli stranieri «in attesa di definizione delle procedure di emersione», ovvero chi sta aspettando di essere regolarizzato. L’assessorato alla Sanità spiega che dal 25 giugno il portale regionale dovrebbe offrire loro l’opportunità di prenotarsi per il vaccino, con codice fiscale provvisorio. Grazie alla nuova funzione del sito potranno immunizzarsi tante colf e badanti che finora sono rimaste tagliate fuori dalla campagna. Ma questo passaggio non basterà a coinvolgere tutti, come spiegano le strutture che accolgono senzatetto e migranti. Un altro ostacolo sul percorso degli «invisibili» verso l’iniezione anti-Covid è rappresentato dal codice Stp, rilasciato ai cittadini irregolarmente presenti in Italia per permettere loro di accedere alle cure. Viene assegnato dalle strutture sanitarie pubbliche o private accreditate quando erogano loro esami o visite. Ma non tutti gli irregolari ce l’hanno e così potrebbero rimanere esclusi.
Dormitori e mense, dove la profilassi è partita già nelle scorse settimane, sono pronte a fare da ponte. «Il 7 giugno abbiamo immunizzato i nostri ospiti — spiegano dalla Casa della Carità — e gli utenti che intercettiamo nei nostri servizi diurni. Stiamo cercando di capire come proseguire l’attività. Si è sparsa la voce e la gente chiede a noi di essere vaccinata se ha difficoltà burocratiche. Per ora stiamo raccogliendo i loro nomi. Siamo pronti a proteggerle quando ci saranno altre giornate dedicate». Opera San Francesco ha vaccinato nei giorni scorsi tutti gli utenti. Fondazione Progetto Arca ha attivato una collaborazione con l’ospedale Niguarda. Ha somministrato le prime dosi agli ospiti a maggio, la settimana scorsa i richiami. Il prossimo passo sarà uscire in strada per raggiungere i senza fissa dimora. «Siamo disposti a muoverci in camper — dice il presidente Alberto Sinigallia — e a rilasciare i codici necessari al momento della vaccinazione». Si attende l’ok del Pirellone. Tina Regazzo, che sta seguendo la campagna per conto della Fondazione, aggiunge: «L’Unità di crisi di Regione ci ha detto che si sta vedendo quali carte predisporre per vaccinare chi non ha documenti né codici. In qualche modo vanno identificati». La valutazione è in corso a Roma e poi la Lombardia farà di conseguenza. «In settimana potremmo avere aggiornamenti».
Per le iniezioni on the road le associazioni puntano all’uso del farmaco monodose Johnson&Johnson, così da evitare il problema del richia
mo. «In strada a Milano ci sono circa 2 mila persone da immunizzare — secondo Mario Furlan dei City Angels —. Sono i più ostici da convincere». La onlus lavorerà col Comune. «Immagino ci saranno dei punti di somministrazione. Il nostro compito sarà convincere i clochard a raggiungerli e proteggersi». In attesa di aghi e farmaci, i volontari stanno parlando del vaccino ai senzatetto che incontrano ogni sera. «Ma la burocrazia non sia un ostacolo».