Mille assunzioni tra i rider «Milano un laboratorio»
Contini (Just Eat): regolamentare è un investimento sul futuro
Un contratto di lavoro «per la prima volta legato al settore logistica e trasporti», con «incentivi, ferie, malattia, assicurazione Inps e Inail» e l’elemento più innovativo: «Il pagamento su base oraria e non a consegna». Parla il country manager di Just Eat in Italia, Daniele Contini. Oltre al salario orario di partenza di 8,50 euro, ci sono «un premio di risultato, l’accantonamento del Tfr, le maggiorazioni per il lavoro supplementare, straordinario, festivo e notturno».
Mille rider assunti e un centro di supporto per i lavoratori che verrà aperto dopo l’estate a fronte di 2.200 ristoranti milanesi affiliati al servizio di food delivery Just Eat. A guidare le nuove strategie in Italia è il country manager Daniele Contini.
Con i rider dipendenti si conclude il percorso messo a punto negli scorsi mesi con le parti sindacali.
«Il nuovo contratto di lavoro subordinato è innovativo per l’introduzione del compenso orario a 8,50 all’ora e per gli istituti di welfare. Per noi è un passo importante: i mille assunti sono il 25% dei nostri rider a livello italiano».
Come avete perfezionato la tipologia di contratto?
«Il modello definito scoober (che prende il nome dell’app utilizzata dai fattorini) è già attivo in altri 12 mercati europei in cui operiamo, e per la prima volta è legato al settore logistica e trasporto come stabilito durante la trattativa: comprende incentivi, ferie, malattia e maternità/paternità. L’innovazione principale per il food delivery è senza dubbio il pagamento su base oraria e non a singola consegna».
A Milano avete previsto diversi regimi orari di lavoro anche part time.
«Non c’è dubbio che Milano sia un mercato “laboratorio” per testare la bontà del modello di lavoro subordinato: sono previsti, oltre ai turni a tempo pieno, quelli part time da 10, 20 o 30 ore, pianificati mediante un’app dove il rider dà la sua disponibilità per la settimana successiva e Just Eat procede alla pianificazione del lavoro»
Che bonus avete previsto? «A un salario orario di partenza di 8,50 euro si aggiunge il premio di risultato di 25 centesimi a consegna e l’accantonamento del Tfr, oltre alle maggiorazioni per il lavoro straordinario, festivo o notturno. È prevista un’indennità per chi usa il mezzo proprio». L’apertura di un hub in centro per il supporto dei rider è un’altra novità.
«Si tratterà di un centro logistico (all’estero sono già attivi in molte città) dove ritirare le nostre bici o scooter elettrici e lasciare in deposito gli zaini e gli indumenti. Sarà anche il luogo dove il lavoratore potrà confrontarsi con il suo responsabile per qualsiasi problematica sul lavoro».
Il contratto prevede anche moduli di formazione.
«Sono dodici ore di formazione che ogni rider dovrà seguire dal momento dell’assunzione: saranno dedicate soprattutto al tema della sicurezza, e vista la natura del nostro business, prevalentemente quella stradale. Ma non solo: abbiamo introdotto visite mediche periodiche di idoneità al lavoro.
Avete previsto anche un’assicurazione supplementare per i lavoratori?
I salari Sono su base oraria e non più a singola consegna E includono ferie, malattia e diritti
«In aggiunta alle coperture assicurative fornite da Inps e Inail, a tutti i dipendenti sarà fornita un’assicurazione che li tuteli nel caso di incidenti durante l’orario di lavoro». Come cambia il vostro organigramma con l’assunzione dei rider?
«Sono circa cento le figure professionali che abbiamo introdotto negli ultimi anni per seguire un’attività che continua a cambiare seguendo le esigenze della clientela».
Per il food delivery si tratta di uno scenario innovativo.
«La regolamentazione del personale è un investimento sul futuro e in questa scelta, onerosa ma anche etica, ci conforta la ricezione positiva dell’opinione pubblica».
Qual è la vostra clientela di riferimento?
«Il pubblico fra i 25 e i 44 anni rappresenta il 54 per cento degli ordini che riceviamo e che vedono crescere i cibi etnici in maniera esponenziale. Anche in questo senso Milano traccia le tendenze che poi verranno seguite in tutta Italia».
Le ragioni La svolta è stata onerosa ma anche etica: ci conforta la reazione positiva del pubblico