Nuovo stadio: «L’unico ostacolo sono le elezioni»
Il dossier dei club
Sono arrivati a Palazzo Marino sabato mattina gli ultimi documenti firmati Milan e Inter sul dossier nuovo stadio. Si tratta soprattutto di integrazioni relative alle proprietà, nuovi chiarimenti richiesti mesi fa dal Comune alle società per far luce sugli assetti azionari dei due club. Ora la palla ritorna all’amministrazione. Che dovrà esaminare le carte e poi nel caso concedere un (nuovo) via libera alla dichiarazione di pubblico interesse dell’opera, condizione essenziale per accelerare l’iter di costruzione del nuovo impianto. Ma la sensazione è che ci vorranno ancora mesi per arrivare al sì definitivo del Comune. Anche perché l’intera pratica dovrà comunque ripassare dall’esame del Consiglio comunale, la cui maggioranza di centrosinistra è fortemente divisa al proprio interno sull’opportunità urbanistica di un nuovo stadio (e del nuovo quartiere intorno). Dopo l’incontro di settimana scorsa a Palazzo Marino tra il sindaco Beppe Sala e il numero uno nerazzurro Steven Zhang, ieri sulla questione San Siro bis è tornato il presidente del Milan Paolo Scaroni che ha ammesso le difficoltà di natura «politica». «Mi sembra non ci sia più nessun ostacolo, a parte le elezioni a Milano e non sarei stupito di uno spostamento della decisione dopo le Comunali». «Questo regalo alla città di Milano, economico e sportivo, che avviene dopo un periodo difficile — ha detto ancora Scaroni — mi sembra un regalo irrinunciabile. Sono convinto che lo faremo». Quanto alla possibile inaugurazione, il presidente del Milan ha aggiunto: «Mi auguro di poterlo completare prima delle Olimpiadi del 2026, ma se così non fosse si userà San Siro». La telenovela sul nuovo stadio sta per compiere i due anni di vita. Era il luglio del 2019, infatti, quando Milan e Inter depositarono il primo progetto di fattibilità in Comune.