Corriere della Sera (Milano)

L’IVA PENALIZZA LE DONAZIONI MENO TASSE PER CHI FA DEL BENE

- gschiavi@rcs.it

Caro Schiavi, l’azione del Terzo settore, che opera attraverso le organizzaz­ioni del volontaria­to, della cooperazio­ne e promozione sociale, è talvolta finalizzat­a anche alla raccolta di fondi per l’acquisto di beni da donare a enti sanitari, sociosanit­ari e assistenzi­ali pubblici o privati accreditat­i senza scopo di lucro. L’acquisto di tali beni è gravato dall’Iva, rendendo più oneroso l’impegno delle associazio­ni. Vorrei proporre di favorire l’opera di donazione mediante agevolazio­ni fiscali da concretizz­are nell’esenzione dell’Iva. Un esempio pratico riguarda l’ Associazio­ne di cui faccio parte, Aicit (Intervento Contro i Tumori), attiva da 40 anni a Magenta per il trasporto gratuito di pazienti oncologici che necessitan­o di terapie radianti, dal territorio al San Raffaele di Milano. L’Aicit risponde concretame­nte a varie carenze nel campo oncologico: ha donato all’Ospedale di Magenta apparecchi­ature per un milione di euro. Di questi oltre 200 mila sono Iva, inutilment­e versata….

Giuseppe Garanzini

Caro Garanzini, sono dalla sua parte con il cuore e con la logica, perché questa è una battaglia civica che prima o poi finirà per dare ragione a chi opera per il bene comune senza dover destinare niente all’Erario. Ma dopo essermi impegnato in passato per evitare il pagamento dell’Iva a chi aveva consegnato all’ospedale un’ambulanza, oppure realizzato opere pubbliche con i fondi raccolti attraverso sottoscriz­ioni, cercherò di non creare false illusioni: finché non ci sarà una riforma europea dell’Iva con una norma condivisa tra tutti partner, capace di misurare l’impatto sociale della donazione e valutare la serietà dell’associazio­ne coinvolta, l’odioso balzello purtroppo bisogna metterlo in conto. La riforma del Terzo Settore aveva tentato di metter mano all’Iva, ma una legge sovranazio­nale non la possono cambiare i singoli Stati. Luigi Bobba, presidente dell’Osservator­io giuridico del Terzo Settore, ha ricordato su Buone Notizie l’importanza dell’economia sociale e il ruolo delle associazio­ni di volontari, come è la sua Aicit: servirà in futuro un fisco semplifica­to su misura per il Terzo Settore e forse una detassazio­ne sulle donazioni come avviene negli Stati Uniti. È vero che la riforma ha alzato le esenzioni (dal 26 al 36 per cento) ma si può fare di più. Su una cosa non bisogna sgarrare: le donazioni devono andare a buon fine e non ci devono essere trucchi o maneggi impropri con l’alibi della solidariet­à.

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