Corriere della Sera (Milano)

Sala sfida Salvini: si candidi lui

Ma nel centrodest­ra il casting continua. Spunta un nuovo mister X «imprendito­re nel sociale»

- di Andrea Senesi

Venti nomi «bruciati» in pochi mesi di dibattiti e trattative. E così il centrodest­ra (mentre spunta un’altra ipotesi di mister X «imprendito­re nel sociale») resta ancora senza un candidato sindaco per Milano. Uno stallo nel quale Beppe Sala, primo cittadino e candidato ancora senza sfidante, fa una mossa politica provocator­ia, chiamando in causa proprio uno dei dominus dello schieramen­to ancora in cerca di accordo, Matteo Salvini. «Si candidi lui», dice Sala al leader della

Lega. Sondaggio del centrodest­ra anche col direttore editoriale di Libero, Vittorio Feltri. In questo scenario, l’ultimo candidato in pectore (Oscar di Montigny) confessa che potrebbe benissimo fare anche da vice all’attuale sindaco.

Un ex possibile candidato (Roberto Rasia Dal Polo) che vuole il leader della coalizione (Matteo Salvini) in campo come aspirante sindaco, il sindaco in carica (Beppe Sala) che rilancia la proposta e «chiama» il rivale (ancora Salvini) alla sfida diretta. Nel frattempo, l’ultimo candidato in pectore del centrodest­ra (Oscar di Montigny) che confessa che, perche no?, potrebbe benissimo fare anche da vice all’attuale sindaco, e l’altro grande possibile sfidante di Sala (Gabriele Albertini) che ribadisce che accettereb­be di spendersi da numero due per ogni candidato del centrodest­ra (e non solo quindi a di Montigny ormai ritirato), a patto che il prescelto non sia Maurizio Lupi. La confusione sotto il cielo del centrodest­ra milanese è insomma massima, eppure la situazione è tutt’altro che eccellente.

Con ordine (per quanto è possibile). Il primo sasso nello stagno lo ha lanciato ieri Roberto Rasia Dal Polo, uno dei tanti ex candidati del centrodest­ra: «Matteo Salvini è l’unico nome grosso che a questo punto potrebbe rovesciare il tavolo da gioco, scompiglia­ndo tutto e tutti. Chi nel centrodest­ra può dire di no a Salvini?». Insomma, si candidi lui, nella sua città. Beppe Sala fa suo l’appello. «Salvini candidato?», chiedono al sindaco. «Sarebbe un grande confronto politico di idee della città — risponde Sala —: potrebbe essere una soluzione, in questo caso lo dico con assoluta sincerità». «È chiaro che abbiamo due visioni della città differenti, magari sarebbe un’occasione per chiamare i milanesi a esprimersi a favore dell’una o dell’altra. Potrebbe essere la soluzione», insiste il sindaco in carica.

Il diretto interessat­o si tira però indietro. «Sono onorato della stima e della fiducia che tanti milanesi hanno in me — replica Matteo Salvini —, la ripagherò offrendo in tempi rapidi non solo un sindaco, ma una squadra vincente per la città, in grado di rilanciare nel nome dell’innovazion­e, dell’efficienza, del lavoro, della sicurezza e della bellezza una delle città più dinamiche del mondo, frenata ormai da troppi mesi da continui litigi, rinvii e ritardi di una sinistra che ha perso idee, voglia e spinta propulsiva». Quel che sembra ormai certo è Salvini si candiderà, invece, in Consiglio comunale come capolista della Lega.

Oggi Salvini sarà a Milano e proseguirà nella ricerca del profilo giusto. Oltre alla voce di una possibile (e clamorosa) candidatur­a a sindaco offerta

al direttore editoriale di Libero Vittorio Feltri, c'è quella di un nuovo mister X, «professore universita­rio e imprendito­re nel sociale», che il leader della Lega avrebbe già incontrato. In ticket magari con lo stesso Gabriele Albertini, il quale giusto ieri ha confermato che potrebbe fare da vice al candidato della coalizione. «Sempre che io sia gradito, sono disponibil­e a collaborar­e, salvo che venga fatto il nome di una persona con cui non intendo collaborar­e. Mi facciano sapere il nome del candidato in modo che io abbia il modo di valutarlo perché non posso fare una scelta al buio», ha detto l’ex sindaco , ospite della trasmissio­ne di

Telelombar­dia «The True Show - Attenti a quei due».

Oscar di Montigny ha invece rinunciato alla nomination e ieri, nella medesima trasmissio­ne tv, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, fino a immaginare una possibile collaboraz­ione con Beppe Sala. «Accettereb­be di fare il numero due dell’attuale sindaco», chiedono al manager di Mediolanum. «Io credo alle formule miste. Se ci sono una visione condivisa e un obiettivo comune, allora non vedo come non si possa collaborar­e». «Il ticket composto da me e Albertini avrebbe potuto fare molto bene», aggiunge comunque di Montigny. «Con Beppe Sala avrei avuto un bel confronto, un confronto sano e l’avrei messo in difficoltà. Mi stuzzicava l’idea di proporre una dimensione civico-politico nuova, con una narrativa diversa. C’è bisogno di freschezza».

Il candidato ancora non c’è, ma oggi Forza Italia lancerà comunque la campagna elettorale per la città. Appuntamen­to al Palazzo delle Stelline. È previsto anche un intervento telefonico di Silvio Berlusconi.

Oscar di Montigny

Avrei voluto sfidare Sala, l’avrei messo in difficoltà Ma se ci sono progetti e visione perché non lavorare insieme?

Regina De Albertis

Ringrazio chi ha pensato a me: amo Milano ma sono concentrat­a in azienda e nel mondo associativ­o anche a livello nazionale

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