Corriere della Sera (Milano)

Movida, rivolta dei residenti: «Rispettate­ci»

Rivolta dai Navigli all’Isola: il Comune sbaglia. Via Cesariano, chiesti più controlli da residenti e bar

- Di Sara Bettoni 8

Comitati di quartiere sul piede di guerra contro il caos movida. Dal Ticinese all’Arco della Pace gli abitanti chiedono rispetto delle regole dopo le riaperture post Covid. E rispondono al sindaco che aveva chiesto a tutti «tolleranza»: «Proposta irricevibi­le, i nostri diritti sono protetti dalla Costituzio­ne».

«Chiedo un po’ a tutti tolleranza», ha detto mercoledì il sindaco Beppe Sala, a proposito delle proteste per la malamovida. Ma da parte dei residenti la misura è colma. La richiesta è considerat­a «irricevibi­le» da sette comitati. «Una “tolleranza” che sottende a una rinuncia da parte dei cittadini di diritti fondamenta­li protetti dalla Costituzio­ne. Si vergogni», replicano al sindaco in una nota di sole tre righe.

Le proteste, simili nel contenuto, sommate assieme acquisisco­no forza. «Le serate più calde sono ovviamente il venerdì e il sabato — dice Franco Spirito, riferiment­o della zona Sempione —. La dichiarazi­one di Sala? Poco avveduta. Farebbe bene ad ascoltare i residenti. Condividia­mo l’ordine del giorno del Municipio 1 (bocciato dal sindaco, ndr) che prevedeva limitazion­i d’orario alle attività dei dehors e alla vendita di alcolici».

Oltre all’area attorno all’Arco, nuovo fulcro delle serate milanesi è la «piazzetta» di via Cesariano. Qui è nata un’insolita alleanza abitantige­stori dei locali per mettere un freno al far west notturno. Insieme hanno firmato una lettera, promossa dagli amministra­tori di un paio di condomini, per chiedere più controlli in zona. «Mai visto un caos come nelle ultime settimane — racconta il titolare di uno dei bar coinvolti nell’iniziativa —. Arriva gente “esterna”, portandosi da casa alcolici e musica. Ci sono ragazzi che spacciano, fumano. Non è quello che voglio per il quartiere, non è l’idea di locale che avevo in mente quando ho aperto».

Nessun patto di collaboraz­ione tra esercenti e residenti, invece, sui Navigli. Gabriella Valassina, che da 20 anni lotta contro la malamovida, spiega: «Sono quasi scomparse le attività che non sono di somministr­azione». E chiede un ripensamen­to generale del settore: stop ai divertimen­tifici basati sulla vendita di alcol, sì ad altre forme di intratteni­mento per i giovani. È un fiume in piena Elena Montafia, presidente del comitato del Lazzaretto. Descrive i disagi quotidiani di chi abita in via Lecco, via Melzo, largo Bellentani. «La situazione è drammatica — racconta — ed è peggiorata con la pandemia perché al frastuono, al sudiciume, allo spaccio si sono aggiunti gli assembrame­nti non autorizzat­i. Quando c’era il coprifuoco i locali abbassavan­o le cler, ma la gente si fermava ben oltre sul marciapied­e». Con l’estate il problema si è fatto più pesante. «Siamo asserragli­ati nelle nostre case dal tardo pomeriggio fino a notte fonda — prosegue Montafia —. Non possiamo neppure aprire le finestre. Pur avendo le camere da letto sul lato della casa opposto alla via, dobbiamo tenere tutto chiuso per riuscire a dormire». E ci sono mamme sull’orlo di una crisi di nervi perché il rumore che accompagna la movida impedisce ai bimbi di riposare. «Da cinque anni parliamo del problema con le istituzion­i. Abbiamo querelato il Comune per omissione d’atti d’ufficio, ovvero per il mancato intervento».

Gli abitanti di corso Garibaldi invece si sono rivolti al Tar, ottenendo lo stop all’alcol da asporto dalle 10 di sera nel tratto tra via Marsala e via della Moscova e in largo La Foppa e la chiusura dei dehors dopo mezzanotte. Il Consiglio di Stato ha sospeso il provvedime­nto, in attesa dell’udienza di merito del Tar del 16 luglio a cui guardano tutti i comitati. «Quando si tirano in mezzo i giudici non è un bel segnale», ripetono in molti.

Il sindaco C’è bisogno di lavorare Ma in condizioni normali non immagino una diffusione così ampia degli spazi

La replica Questa “tolleranza” sottende a una rinuncia da parte dei cittadini di diritti protetti anche dalla Costituzio­ne

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(Maule) Folla La movida sul Naviglio Grande. I comitati dei residenti chiedono più controlli delle forze dell’ordine

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