Corriere della Sera (Milano)

Le Nozze di Strehler

La Scala riprende una storica regia

- di Pierluigi Panza a pagina

Di riapertura in riapertura domani, alle 1830, arriva una più convincent­e riapertura della Scala con «Le nozze di Figaro»: disponibil­i 760 posti, di nuovo agibile la platea e l’orchestra in buca. La serata celebra, con la ripresa della sua storica regia, il centenario dalla nascita di Giorgio Strehler e per diversi protagonis­ti i pensieri corrono all’indietro. «Ho conosciuto bene Strehler, con Ezio Frigerio: mi aiutò agli inizi a Losanna — ricorda il sovrintend­ente, Dominique Meyer —. Ho visto Le Nozze 57 volte, all’inizio con Mirella Freni. Sono contento di riaprire: ricordo ancora la mia prima sera alla Scala quando fui costretto ad annunciare, davanti al teatro, che Il Turco in Italia non andava in scena per la pandemia. Si pensava a una settimana di stop».

Anche Daniel Harding venne catapultat­o alla Scala, con Mozart, in un momento difficile. Fu per il 7 dicembre 2005 quando, dopo il falò dell’addio di Muti il neosovrint­endente Lissner lo chiamò a dirigere «Idomeneo». «La mia prima volta delle Nozze — ricorda il direttore con passione per l’aviazione e il Manchester United — fu nel ‘98 al Teatro Strehler». Gli strascichi del Covid (plexiglas tra i fiati), non gli piacciono: «Spero che la musica non si faccia più in una cabina telefonica». Al di là di quella che sarà l’esecuzione, la sua interpreta­zione dell’opera è drammatica: «Abbiamo una giovinetta e un Conte, la cavatina di Marproduzi­one cellina è la più triste di Mozart e verso la Contessa Mozart dimostra empatia. Alla fine, delle Nozze rimane un senso di tristezza e quado diciamo che tutti son contenti capiamo che non è possibile: i problemi vengono dall’uomo». Quanto alla regia «sono sorpreso — dice — dalla sobrietà della scena: voglio una casa così, forse solo il letto non posso».

Una regia che Marina Bianchi ha rivisto una decina di volte, che cambia a seconda di direzione. Per lei, «femminista d’antica data, in quest’opera le donne sono motore di tutto e quel che resta è il perdono della Contessa».

Tra le donne protagonis­te c’è Svetlina (non Krassimira) Stoyanova, esordio alla Scala con Cherubino: «È un ruolo eccitante: lui è un giovane timido, ma dal carattere complesso». Con lei anche Julia Kleiter, ora Contessa ma in precedenti «Nozze» fu la serva, e Rosa Feola (Susanna), già nel cast del «Turco in Italia» sul quale si chiusero le opere dal vivo alla Scala: «Sembra un milione di anni fa; questa

quasi ci fa dimenticar­e un anno difficile».

Il giovane Luca Micheletti, debuttante alla Scala, sarà Figaro (ma aveva fatto il Conte con Muti): ha sostenuto un’audizione in marzo ed è stato scritturat­o. Il «veterano» Simon Keenlyside, che fu uno storico Papageno, sarà il Conte: «L’esperienza è un grande box dal quale in ogni produzione tiri fuori gli attrezzi che servono. Il pericolo di uno spettacolo come questo è di essere museale, come andare in chiesa la domenica. Le Nozze, secondo me, sono un’elegante cornice sulle fragilità umane».

Il cast

Micheletti è il Barbiere Anna Feola, Susanna e Svetlina Stoyanova esordisce da Cherubino

 ??  ??
 ??  ?? Confidenze Anna Feola e Svetlina Stoyanova sulla scena elegante ed essenziale immaginata da Giorgio Strehler
Confidenze Anna Feola e Svetlina Stoyanova sulla scena elegante ed essenziale immaginata da Giorgio Strehler

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy