Il «valzer» dei risparmi anti-spreco
Dalla frutta imperfetta alle «Magic box» di cibo invenduto dei negozi di vicinato, proliferano le iniziative a prezzi scontati Raccolta dei volontari nei mercati rionali
Il principio alla base è il medesimo e si potrebbe sintetizzare con un antico modo di dire: buttare il cibo è peccato. Le soluzioni per una spesa anti-spreco in città si moltiplicano e coinvolgono ristoranti, bar, negozi e mercati. Bella Dentro è uno dei progetti che ha raccolto il guanto della sfida. L’idea dei 32enni milanesi Camilla Archi e Luca Bolognesi, coppia nella vita e nel lavoro, è del 2017 e consiste nel mettere in vendita la frutta e la verdura che non risponde ai canoni estetici e alle dimensioni richiesti dalla grande distribuzione. Dopo aver lasciato i rispettivi impieghi e aver fatto ricerca nella filiera agricola per sette mesi, sono partiti. Prima come venditori ambulanti a bordo di un apecar, ora con due negozi di vicinato (in via Pergolesi e in viale Lazio) e un terzo in arrivo entro l’anno.
Che cosa si trova sugli scaffali? Prodotti agricoli esteticamente imperfetti, freschi, sfusi e a un prezzo conveniente, per il produttore ma anche per il consumatore. «Vogliamo ridare il giusto valore sia a frutta e verdura sia al lavoro dei coltivatori — sottolinea Archi —. Anche l’arredamento è anti-spreco: è fatto con plastica riciclata di vecchi frigoriferi e posate usa e getta, tutto pensato dallo studio Tour De Fork». Una parte della merce viene trasformata in conserve, marmellate e succhi nel laboratorio di Codogno (Lodi) realizzato insieme a L’Officina Cooperativa Sociale e in cui lavorano ragazzi autistici e con altre fragilità. Sono gli unici prodotti di Bella Dentro acquistabili online.
Anche Babaco Market si occupa di frutta e verdura imperfetta, da far arrivare direttamente a casa dei clienti a un prezzo conveniente. Il debutto risale a maggio del 2020, in piena pandemia. Due le esigenze che i fondatori Francesco Giberti e Luca Masseretti cercano di intercettare: la crescita dei servizi di spesa online e il desiderio di un consumo più sostenibile.
È possibile ordinare box da 6 chili (19 euro) o 10 chili (27 euro) con prodotti di stagione, in abbonamento settimanale o quindicinale. Il costo della consegna varia da 1,90 a 2,90 euro. Circa cento le collaborazioni con agricoltori italiani. Il servizio raggiunge Milano e oltre 40 Comuni tra l’hinterland, la Brianza e Busto Arsizio. Coinvolge sia commercianti sia ristoratori la app danese Too Good To Go: permette loro di mettere in vendita il cibo invenduto a fine giornata. Il cliente può scegliere dove acquistare le «Magic box» con un contenuto a sorpresa, a un terzo del valore reale. Il prezzo parte dai 2,99 euro e sale fino a 10. Alla app va una quota di un euro circa. Oggi sono 1.400 gli esercizi commerciali di Milano che partecipano al progetto. I più attivi sono le caffetterie, le panetterie e pasticcerie, i supermercati e i take away. Secondo lo staff di Too good to go vengono comprate otto box su dieci messe a disposizione, per un totale di 480 mila scatole vendute da marzo 2019 a oggi. L’utente-tipo ha tra i 20 e i 35 anni ed è studente o giovane professionista.
Si concentra sui mercati rionali invece Recup, associazione a promozione sociale nata su impulso di Rebecca Zaccarini. «Recuperiamo il cibo prima che venga buttato via, lo dividiamo tra commestibile e non, infine lo redistribuiamo a chiunque voglia prenderlo — spiega Lorenzo Di Stasi, che fa parte del direttivo —. I beneficiari sono gli stessi esecutori del lavoro. Oggi copriamo 11 mercati milanesi, compreso l’Ortomercato. Ogni settimana salviamo 6,5 tonnellate di merce». Una parte dei prodotti viene destinata a famiglie bisognose. «Collaboriamo anche con una chef, Ilaria Castelli — dice di Stasi —. E non buttiamo nemmeno le bucce: le trasformiamo in acquarelli nei laboratori con i bambini».