Corriere della Sera (Milano)

Il concerto viaggiante arriva in tandem

Classica e jazz dal Castello ai Navigli con esibizione in bici. E i passanti apprezzano

- di Giovanna Maria Fagnani

La Nona di Beethoven, l’Intermezzo della Cavalleria Rusticana, oppure le note di When the Saints Go Marching In e Love Me Tender, arrivano in tandem o in gondola sulle acque del Naviglio. Un’originalis­sima ensemble «viaggiante», composta da musicisti e ciclisti ha girato su tre tandem, portando musica classica, jazz (e non solo) dal Castello al Duomo e da lì a corso Buenos Aires, per poi concludere il concerto in Darsena. Merito del trombettis­ta swing Raffaele Kohler, colonna sonora del lockdown milanese, del sassofonis­ta Stefano Corradi e del violinista-chef Alberto Bramani. E i concerti itineranti e improvvisa­ti sono anche solidali.

In sella a un tandem, oppure portata dalla corrente, sopra a una gondola. Non te lo aspetti, ma la Nona di Beethoven, l’Intermezzo della Cavalleria Rusticana, oppure le note di classici come When the Saints Go Marching In e Love Me Tender, a Milano, arrivano anche così. Senza annunci o posti da prenotare per tempo. Succede, da qualche settimana, sui Navigli. Ed è accaduto ieri anche per le strade del centro di Milano. Un’originalis­sima ensemble «viaggiante», composta da musicisti e ciclisti ha girato su tre tandem, portando musica classica, jazz e non solo dal Castello al Duomo e da lì a corso Buenos Aires, per poi concludere il concerto itinerante in Darsena. Davanti, il conducente, che pedalava. Dietro, i musicisti: il trombettis­ta swing Raffaele Kohler, celebre per la sua esecuzione alla finestra di O mia bela Madunina durante il primo lockdown (il video ha fatto il giro del web) e poi il sassofonis­ta Stefano Corradi e il violinista-chef Alberto Bramani. Anime dell’iniziativa un appassiona­to ciclista e una musicista: Simone Lunghi, istruttore della Canottieri San Cristoforo, da anni attivo nel volontaria­to per la promozione della mobilità «dolce». E Lucia Martinelli, fondatrice di «Musica nell’aria», che da sette anni porta la classica fuori dai teatri. Con concerti nei cortili delle case popolari ed esibizioni all’alba, in riva al laghetto Niguarda al Parco Nord. A prestare le biciclette biposto è stata invece l’associazio­ne «Love me tandem». «Al passaggio dei musicisti la gente batteva le mani a tempo, oppure intonava le canzoni: oltre a Beethoven e alla Cavalleria Rusticana c’erano Elvis Presley e De André e Bella Ciao che adesso, grazie alla serie “La casa di carta”, è diventata ancora più conosciuta», racconta Lucia Martinelli.

Unica sosta in piazza Duomo, per suonare e cantare Oh mia bella Madunina. Poi, di nuovo in sella, rotta verso San Babila, corso Venezia, per imboccare la ciclabile al centro di tante polemiche. Un percorso voluto. «È stata una poetica follia — dice Simone Lunghi —. Vogliamo sognare una Milano con un futuro che sia al passo delle principali metropoli europee e alle

 Obiettivo Vogliamo sognare una città al passo delle grandi metropoli europee e alle loro svolte verdi, verso una mobilità sostenibil­e sempre più diffusa e uno stile di vita dove sia al centro l’uomo e non l’auto

loro svolte verdi, verso una mobilità sostenibil­e sempre più diffusa e uno stile di vita dove sia al centro l’uomo e non le auto». In quarant’anni di carriera, Raffaele Koehler non aveva mai suonato in bici. «Amo l’idea di una città con poche auto, ma non sono un bravo ciclista, perché girare nel traffico mi spaventa e quindi non lo faccio spesso», confida. L’esperienza è stata emozionant­e: «Mi piace la reazione del pubblico quando la musica è inaspettat­a e oggi è stato proprio così. La gente a passeggio si fermava, batteva le mani, ci incoraggia­va. Nella breve sosta in piazza Duomo, il violinista Alberto Bramani si è unito a un altro musicista di strada che stava suonando le danze di Brahms — continua Koehler —. Milano oggi ha lo spirito giusto per diventare una città più green e ricca di musica all’aperto: ha così tante piazze, una più bella dell’altra. Può diventare un laboratori­o di sperimenta­zione unico».

Se questo concerto «su due ruote» è una novità assoluta, non mancano esperienze simili. Come la rassegna dei «Concerti in gondola» (a cui ha partecipat­o anche Koehler), ideata da Umberto Pagotto, gondoliere e istruttore dei corsi di voga alla veneta della Canottieri San Cristoforo. Giovedì prossimo l’ultimo appuntamen­to, a partire dalle 18.30 sul Naviglio Grande, con un duo chitarra e voce. Il percorso va dalla Canottieri alla Darsena e ritorno. «Noi abbiamo proposto solo concerti jazz e swing — racconta Pagotto —. Proprio per la forma un po’ insolita, il contatto con il pubblico non c’è, ma vediamo molto gradimento e grande sorpresa nella gente che ci osserva dalle rive. I Navigli si stanno rianimano, anche se non c’è la folla degli anni passati. Si comincia di nuovo a respirare quel clima spensierat­o che tanto mancava e che rende questi luoghi così unici».

I concerti in gondola hanno anche un fine solidale: sostengono il progetto «C6 Siloku», equipaggio di voga al femminile composto da donne che vivono la malattia oncologica.

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Itinerante Il musicista Raffaele Kohler
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Tra i musicisti in Darsena anche il trombettis­ta Raffaele Kohler
L’orchestra Tra i musicisti in Darsena anche il trombettis­ta Raffaele Kohler

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