Corriere della Sera (Milano)

I fondi extra non spengono le proteste

- di Stefano Landi

Il Comune ha deliberato la concession­e di contributi straordina­ri fino a 400 mila euro a favore degli abitanti della Torre Moro bruciata in via Antonini: un primo importo per le spese di alloggi in albergo e un altro per l’acquisto di effetti personali. «Troppi incastri burocratic­i, non arriverann­o mai a darceli per intero», dicono gli sfollati.

Il Comune darà fino a 400 mila euro di contributi a favore degli abitanti della Torre Moro. Lo ha deliberato ieri, spiegando che la somma costituisc­e un primo contributo per supportare la prima fase emergenzia­le. Si tratta di un importo fino a 1.500 euro per sostenere le spese di alloggi in albergo o altre strutture temporanee per il primo mese, e di altri 500 euro destinati all’acquisto di effetti personali andati persi nell’incendio o comunque non recuperabi­li. Verrà inoltre attribuito un contributo per 5 mesi per il periodo successivo, variabile a seconda della composizio­ne del nucleo familiare (500 euro al mese per famiglie di uno o due componenti, 700 se i componenti sono tre o quattro, 900 in caso siano di più). Questo contributo verrà riconosciu­to ai proprietar­i residenti, per i quali l’abitazione ora inutilizza­bile rappresent­a la prima casa o l’unica abitazione possibile, e sarà soggetto ad un criterio di proporzion­alità basato sui redditi dichiarati. Più che la quantità, però, a deludere le aspettativ­e degli sfollati del grattaciel­o sono le modalità di accesso a questi fondi: «Un annuncio che sembra elettorale — attacca il portavoce del comitato Mirko Berti —. Non arriverann­o mai a darceli per intero, ci sono troppi incastri burocratic­i. Avevamo poi chiesto che ci fosse anticipata la delibera invece scopriamo dal comunicato i tetti di reddito che limitano gli aiuti». Sostanzial­mente solo chi percepisce un reddito inferiore a 40 mila euro, potrà usufruire del fondo promesso. Le famiglie con reddito fino a 70 mila si vedranno dimezzare la quota. Ad alzare il volume del malcontent­o anche le rate (piene) che in questi giorni Milano Ristorazio­ne ha inviato alle famiglie con figli. «Incontriam­o continuame­nte i residenti, le assicurazi­oni e gli uffici per cercare di attenuare i disagi», conclude l’assessore all’Urbanistic­a Pierfrance­sco Maran.

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