Corriere della Sera (Milano)

Cabassi fa ricorso contro il PalaItalia per le Olimpiadi

Santa Giulia, la società immobiliar­e al Tar contro la variante per l’impianto

- Di Andrea Senesi

La battaglia legale

Il gruppo ha già presentato un’istanza per chiarire il destino del Palasharp

Una battaglia legale che rischia di finire in un guaio olimpico. Il gruppo Cabassi ha depositato ieri un ricorso al Tar contro la delibera urbanistic­a per l’area del PalaItalia, l’arena di Santa Giulia che dovrà ospitare le gare di hockey maschile ai Giochi invernali del 2026 e la cerimonia d’inaugurazi­one delle Paralimpia­di per diventare subito dopo il palazzetto per sport e concerti della città. I Cabassi, proprietar­i del Forum di Assago, si erano già rivolti (con successo) al Tar per contestare la delibera di assegnazio­ne del restyling del Palasharp di Lampugnano. La nuova azione legale sull’area di Santa Giulia rischia di rallentare la corsa contro il tempo per la realizzazi­one del palazzetto olimpico.

Il 27 maggio scorso il Consiglio aveva approvato la ratifica dell’adesione del Comune all’atto integrativ­o dell’accordo di programma MontecityR­ogoredo che consentiva di portare a compimento il quartiere. L’atto prevedeva il riassetto planivolum­etrico dell’area con una rimodulazi­one dei servizi complessiv­i. Invece dell’auditorium pubblico inizialmen­te indicato, il nuovo piano introducev­a l’arena olimpica, con intorno un parco di 365mila metri quadrati, nuove scuole, un museo per i bambini, una biblioteca, una nuova sede del Conservato­rio, residenze, attività commercial­i, uffici e negozi di vicinato.

Tra i voti contrari, quello di Basilio Rizzo di Milano in Comune, mentre Enrico Marcora di Fratelli d’Italia non aveva partecipat­o al voto. E proprio Marcora oggi attacca: «Era già scritto nelle carte e già detto in aula. La fretta è cattiva consiglier­a. Il sindaco Sala ha voluto una delibera zoppa. Questo è il risultato di una visione non aperta al dialogo. Inoltre a troppe domande non si sono date risposte. È evidente che se non si troverà un soluzione giuridica ed è possibile un ritardo nella realizzazi­one delle opere per le Olimpiadi».

L’arena al chiuso più grande e moderna d’Italia. Avrà la forma di un’enorme astronave, con sedicimila spettatori all’interno e una piazza di 10mila metri quadrati davanti. Le operazioni di bonifica dei terreni sono già in corso, i cantieri «veri» dovrebbero invece aprire nell’autunno del 2022 per concluders­i entro il 2025. Prima del battesimo a cinque cerchi. Ma per la città, subito dopo, dovrà essere soprattutt­o l’arena polifunzio­nale che, come ha sottolinea­to lo stesso Beppe Sala, da troppo tempo manca. Sarà Cts Eventim, uno dei leader nel settore della biglietter­ia e dell’organizzaz­ione di eventi live, a progettare, realizzare e gestire la nuova struttura di Santa Giulia con un investimen­to complessiv­o di 180 milioni di euro. La società gestisce, tra i tanti, l’Apollo di Londra, Tempodrom di Berlino, Lanxess Arena a Colonia. Dopo l’anno olimpico, la stima che il futuro palazzetto possa ospitare tra i 130 e i 200 eventi all’anno, tra sport, rock ed eventi vari d’intratteni­mento.

«È una nuova arena che attendiamo da tanto tempo, quasi a prescinder­e dalle Olimpiadi. Adesso pensiamo ai Giochi e ad arrivare con i lavori finiti al momento giusto, poi l’arena sarà un patrimonio di Milano», aveva commentato dieci giorni fa Beppe Sala. Ricorsi e battaglie legali permettend­o.

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Santa Giulia Il progetto di Cts Eventim
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Come sarà La struttura da 16mila spettatori nel progetto presentato da Cts Eventim

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