Corriere della Sera (Milano)

Un angolo inglese a Bussero

Progettato dall’architetto Giuseppe Balzaretti è stato recentemen­te recuperato

- Marta Ghezzi

Volendo ci si arriva in metropolit­ana, con la linea verde, Bussero è una delle ultime fermate al di fuori del confine urbano. Bisogna essere pronti a camminare, venti minuti a piedi dalla stazione, ma così la gita acquista il sapore di scampagnat­a. La meta è oltre il muro di cinta della villa storica in fondo al paese, lo si costeggia per raggiunger­e il retro e lì, di colpo, ci si affaccia sul quadrato di verde inaspettat­o. Bussero è hinterland, piatta pianura lombarda, eppure la sensazione è di essere volati oltre Manica e atterrati in un piccolo giardino british. Romantico e informale, invaso da fiori che creano un trionfo di colori.

Il giardino, chiamato «Orti della Legnana», è appena stato aperto al pubblico. Nato quasi per caso, spinto dal desiderio di Monica Baghetti di un cambio di vita. Legnana è il nome della residenza storica della famiglia del marito, nota ai botanici per essere stata una delle prime ville italiane private a dotarsi di un garden all’inglese, progettato nientemeno che da Giuseppe Balzaretti, l’architetto dei giardini di Porta Venezia. La parte di terra esterna è sempre stata, come era in uso nelle residenze signorili di campagna, coltivata a orto. Negli ultimi anni, però, parte di questo piccolo appezzamen­to, che non supera i mille metri quadri, era in stato di abbandono. Baghetti, che si è sempre occupata di moda ma è un’appassiona­ta giardinier­a, dupasseggi­arci, rante il primo lockdown ha avuto sotto gli occhi tutti i giorni quella terra incolta. «Non sono tipo da colpi di testa, ma ho deciso velocement­e», racconta, «ho chiuso la mia attività e proposto a Friderika Bertalanic, che si occupa di progettazi­one del verde, di seguirmi in questa avventura». Per il giardino, che seguirà la stagionali­tà, le due hanno consultato cataloghi del Nord Europa, semi e rizomi sono stati spediti dai migliori vivai inglesi e olandesi.

«Abbiamo scelto una collezione di fiori semplici, dalie pompon e zinnie, cosmos e verbene, lupini e anemoni, amaranti e salvie ornamental­i, fiori che un tempo venivano coltivati anche da noi e poi sono quasi scomparsi», raccontano. Il giardino, al momento ancora senza una staccionat­a (la stanno aspettando) e con la paglia per terra (per bloccare l’invasione delle erbe infestanti), è a libero accesso. «Invitiamo i visitatori a a sedersi sulle panchine, è un luogo che aiuta a sognare. Noi siamo a disposizio­ne per cogliere i fiori e comporli in bouquet campagnoli», sottolinea­no. «Orti della Legnana» rimarrà aperto nei fine settimana fino ai primi freddi (nei giorni feriali con appuntamen­to) e le domeniche pomeriggio ospiterà, fino a inizio ottobre, un concerto jazz. «È solo l’inizio», rivela Baghetti, «stiamo cercando un modo per fare arrivare i fiori in città e a breve creeremo un orto dove sarà possibile venire a cogliere la verdura. E chissà, forse in futuro apriremo il giardino storico alle visite private».

 ??  ?? Appassiona­te Da sinistra, Friderika Bertalanic e Monica Braghetti, ideatrici del progetto «Orti della Legnana»
Appassiona­te Da sinistra, Friderika Bertalanic e Monica Braghetti, ideatrici del progetto «Orti della Legnana»
 ??  ?? In rosa Uno scorcio degli «Orti»
In rosa Uno scorcio degli «Orti»

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