SPERIMENTAZIONI SUL MERCATO ITTICO IL RISCHIO ALLEVAMENTI PER IL POLPO
Gli allevamenti ittici sono spesso al centro dell’attenzione per il loro impatto ambientale e per le condizioni in cui vivono i pesci. Ma non si parla mai del polpo, perché quello che troviamo in commercio non è allevato ma pescato. In diverse nazioni, però, visto il grande successo sulle tavole di tutto il mondo, sono in corso sperimentazioni per allevarlo. Compassion in World Farming, associazione che si occupa del benessere degli animali di allevamento, ha preso posizione contro questi progetti. Il polpo è un animale solitario e intelligente, quindi la vita in cattività, in vasche sovraffollate e prive di stimoli sensoriali è una crudeltà. L’associazione fa notare che non esiste una normativa per la tutela e che quindi potrebbero essere esposti a metodi di macellazione dolorosi; senza dimenticare che si tratta di animali carnivori e dovrebbero essere alimentati con pesci, crostacei o farine di pesce, con notevole impatto ambientale. La diffusione di allevamenti intensivi quindi non è auspicabile, intanto però li troviamo sempre più nei supermercati e nei ristoranti.
La pesca del polpo è più o meno sostenibile a seconda degli strumenti utilizzati e delle zone di pesca. È difficile però, per chi fa la spesa, trovare o capire tali informazioni. «Quando parliamo di polpo — dice Valentina Tepedino, veterinaria esperta del settore ittico —, intendiamo in realtà diverse specie, che vengono pescate in ogni parte del mondo. La pesca andrebbe gestita più attentamente, considerando la taglia ed eventuali periodi di fermo pesca. In futuro dovremo fare più spesso ricorso all’acquacoltura e mangiare pescato solo ogni tanto. È importante variare le specie, anziché fissarci su poche varietà, per evitare di impoverire eccessivamente le popolazioni naturali».
❞ La tutela Si parla di impatto ambientale dei vivai dei pesci ma non dei molluschi