Corriere della Sera (Milano)

Tra attori-narratori e classici ringiovani­ti

«Femminile e contempora­neo ci stanno a cuore»

- Claudia Cannella © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Calma, dolcezza, condivisio­ne, sguardo sul futuro, dialogo. Sono le parole che più ricorrono nella presentazi­one della stagione 2022-23 del Teatro Carcano, in contrappos­izione a una società post covid sempre più brutale e competitiv­a. A pronunciar­le le due direttrici artistiche, Lella Costa e Serena Sinigaglia, e la direttrice organizzat­iva Mariangela Pitturru. Un tris di donne che, in continuità con la passata stagione, sta ricostruen­do l’identità del Carcano secondo alcuni principi cardine come «la centralità dell’universo femminile – dice Sinigaglia —, l’attenzione ai temi più urgenti della contempora­neità, la costruzion­e di reti e la partecipaz­ione del pubblico per ampliare la comunità di riferiment­o, l’attenzione a giovani artisti e a piccoli spettacoli, anche se abbiamo una sala da mille posti». «L’invito — aggiunge Lella Costa, prendennez­iani» do a prestito i Beatles — è “Dear Prudence, won’t you come out to play?”. Di Prudenza ne abbiamo praticata parecchia in questi mesi, ora è il momento di “uscire a giocare, recitare, suonare” con il teatro». E a suggellare ciò sarà la nuova avventura di Lella e Serena, insieme a Elia Schilton, alle prese con la riduzione per la scena del romanzo di Kent Haruf «Le nostre anime di notte», tenero dialogo tra due anziani vedovi nell’arco di una notte.

A voler individuar­e dei filoni, apertura di stagione shakespear­iana a ottobre con «Shakespear­e da Bar» di Davide Lorenzo Palla, «Sogno di una notte di mezza estate» con giovanissi­mo cast diretto da Andrea Chiodi e un «Otello» tutto al femminile secondo Andrea Baracco. Ma grandi classici dallo sguardo contempora­neo saranno anche i goldoniani «Due gemelli vecon regia di Valter Malosti, «Supplici», con cui Serena Sinigaglia ritorna a Euripide, e il poema sumero «Gilgamesh» narrato da Luigi Lo Cascio, Vincenzo Pirrotta e Giovanni Calcagno. Ricca e variegata è la pattuglia degli attori-narratori, spesso anche autori, di alto rango: Giuliana Musso, Mario Perrotta, Fabio Troiano, Sergio Rubini, Andrea Pennacchi, Tullio Solenghi, Neri Marcorè, Moni Ovadia, Serena Dandini.

Grande attesa, dopo il felice esito di «Odissea», per il nuovo progetto di arte partecipat­a «El Nost Milan» da Bertolazzi per indagare su nuove povertà e nuove ricchezze: sarà articolato su tre anni, con 14 laboratori di teatro integrato in 7 Municipi e 160 cittadini coinvolti, ideato e diretto dalla Sinigaglia con Nadia Fulco e Tindaro Granata rispettiva­mente al coordiname­nto sociale e drammaturg­ico (parte prima, 2-4 dicembre). Ma il legame con la contempora­neità si esplicita anche in spettacoli di autori come Stefano Massini («Cosa nostra spiegata ai bambini», con Ottavia Piccolo), Johnna Adams («Il nodo», con Ambra Angiolini e Arianna Scommegna) e Remo Binosi («L’attesa», con Anna Foglietta e Paola Minaccioni).

Non mancano infine tre titoli di circo e danza, gli appuntamen­ti del lunedì con artisti, scrittori, filosofi, poeti, a cui si aggiungono quelli (nuovi) del martedì a tema letterario-musicale e la stagione per bambini curata da Fantateatr­o.

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Alla «regia» Lella Costa, Serena Sinigaglia (direttrici artistiche) e Mariangela Pitturru (direttrice organizzat­iva) alla presentazi­one della nuova stagione

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