Corriere della Sera (Milano)

IL VERDE SENZA CURE È UN PO’ MENO VERDE

- Di Isabella Bossi Fedrigotti ibossi@corriere.it

Scrive il lettore Luigi Rancati: «Da tempo volevo affrontare il tema del verde milanese. Ora vedo che questo importante aspetto della vita cittadina è stato sollevato giorni fa dalla signora Giustini. Stando all’Istat, tra le grandi città Milano è al quinto posto per densità di verde con 19,5 mq per abitante. Al primo posto c’è Verona con 41,9 mq ma la media italiana è di 3 mq! Eppure, Milano passa per la capitale dello smog, della nebbia, delle polveri sottili. Verde pubblico? All’ultimo posto! Le statistich­e smentiscon­o. Certo, se guardiamo certi fazzoletti di verde in centro, la cui cura è sponsorizz­ata da nomi importanti della moda, viene da ridere o da piangere. Il Comune delega a chi fa foulard il taglio dell’erba in piazza Meda? Mah! Dalle mie parti c’è un vialone di oltre 3 km, da via Lomellina a piazza Sire Raul, ottimament­e affiancato da mille alberi che d’estate sono un tunnel che rinfresca il cuore. Certo, gli alberi sono aggrediti da mille auto». Rancati non ha torto: dentro le Mura Spagnole abbiamo tre meraviglio­si parchi come il Sempione, i Giardini Montanelli e i Giardini Guastalla: fortunelli gli abitanti del centro. Infatti, più si va in periferia, se la somma totale del verde al confronto forse non diminuisce, diminuisce però la sua qualità, per cui si fanno più rari i luoghi dove portare volentieri i bambini oppure soltanto concedersi una breve sosta nella natura. Probabilme­nte il progetto Forestami, che vuole mettere a dimora tre milioni di alberi, riguarderà in particolar­e queste zone della città. Aspettiamo fiduciosi, però se nel frattempo si cominciass­e a curare meglio il verde che abbiamo e cioè potare, annaffiare, mondare dalle erbacce? I praticelli di parchi e parchetti sia del centro che della periferia sono rinsecchit­i quasi sempre e non soltanto quest’anno che c’è la siccità. Degli alberi piantati da poco, cui tocca il medesimo destino si è già detto più volte. Poi ci sono i cani che in giardini e giardinett­i galoppano in libertà. Non è tanto per paura che li si vorrebbe vedere relegati nelle zone dedicate ma per non dover fare slalom tra le loro deiezioni che, chissà per quale ragione, dall’erba sono rarissimi i padroni che le raccolgono.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy