Un esempio positivo
Voglio rincuorare i lettori e dimostrare che ci sono anche situazioni positive nella sanità lombarda. I miei genitori sono sordi e spesso mi trovo quindi a fare da tramite per loro. Nell’ambito della normale routine a gennaio 2021 mi hanno chiesto di domandare al loro medico di base la ricetta per un farmaco. Ho telefonato e mi ha risposto la segreteria telefonica con un messaggio registrato: il dottore, che avevano da quarant’anni, era andato in pensione senza alcun preavviso ed era stato provvisoriamente sostituito da «Doc V» (chiamiamolo così).
Ho deciso di contattare il nuovo numero: ha risposto immediatamente e inviato a tempo zero la ricetta necessaria. Da quel momento è diventato tutto semplicissimo e rapidissimo. Il sostituto, di 28 anni, usava addirittura whatsapp. È stato in «prova» per un paio di mesi, poi l’Asl chiedeva di confermarlo. Fatto. Nel mio nucleo familiare invece la situazione era frammentata: quattro componenti, quattro medici diversi. La mia dottoressa era, forse giustamente, insofferente verso alcuni pazienti ansiosi e maleducati: si poteva telefonare solo un’ora al mattino e un’ora al pomeriggio per parlare con la sua segretaria, mai con lei. Purtroppo, noi pazienti abbiamo la capacità di esasperare i medici perché spesso ci aspettiamo da loro cose impossibili. Comunque, vista la disponibilità e anche bravura del nuovo medico, abbiamo deciso di passare sotto le sue cure. Ovviamente non c’era più posto. Dopo qualche mese, quando gli hanno aumentato il numero massimo di pazienti, si è ricordato di avvisarmi. Ho immediatamente chiesto il trasferimento tramite la piattaforma online per tutta la famiglia. Da quel momento è tutto semplice. Un dottore giovane, fresco di studi, attento, veloce, paziente… speriamo però che resista a noi pazienti… impazienti.
Laura Luè