Crediti fiscali, sequestrati oltre 500 milioni di euro Allarme per i fondi Pnrr
Anniversario della GdF. Il ricordo del maresciallo Novembre
I milioni dei bonus fiscali per l’edilizia, del reddito di cittadinanza e dei ristori anti Covid elargiti con troppa facilità e pochi controlli da uno Stato preoccupato di sorreggere l’economia devastata prima dalla crisi, poi dalla pandemia e ora dalla guerra, anche in Lombardia sono il bersaglio prediletto degli interessi criminali. Numeri che aumentano vertiginosamente di settimana in settimana e che non riguardano ancora i miliardi che pioveranno sulla regione grazie al Pnrr. Ma è solo una questione di tempo.
A confermare che la Lombardia non è diversa dalle altre regioni italiane in materia di frodi sono i dati dell’attività della Guardia di finanza diffusi in occasione del 248esimo anniversario della fondazione del corpo celebrato nella Caserma Cinque giornate. Le indagini che riguardano le frodi per l’ottenimento dei bonus fiscali destinati alle ristrutturazioni edilizie hanno portato al sequestro di circa 380 milioni di euro, ma si tratta solo di un dato indicativo e ancora molto parziale, visto che gli interventi su un singolo condominio spesso raggiungono e superano anche diversi milioni di euro. «Nelle truffe sui crediti fiscali, tema vasto che comprende diversi settori, in Lombardia c’è stato un aumento dei casi generalizzato: tra il 2021 e maggio 2022 abbiamo sequestrato patrimoni in possesso dei responsabili di queste frodi per oltre 500 milioni di euro, un dato cinque volte superiore a quello del 2020», spiega il comandante regionale della Gdf, il generale Stefano Screpanti. Come sono salite di cinque volte le truffe relative ai fondi a sostegno delle imprese colpite dalla crisi seguita alla pandemia. Non fa differenza il reddito di cittadinanza per il quale (i dati in questo caso partono dal gennaio 2021) sono state denunciate 8.850 persone che hanno percepito indebitamente circa 82 milioni di euro. Anche in questo caso c’è il sospetto che si tratti solo della punta dell’iceberg, vista la difficoltà di scovare i furbi. Hanno raggiunto i 591
milioni, sei volte rispetto al periodo precedente, i proventi delle truffe ai danni del bilancio nazionale e comunitario, come quelle legate alla spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria per le quali sono state denunciate 9.816 persone e sequestrati oltre 164 milioni. Non mancano, come di consueto, gli evasori fiscali: sono 740 quelli totali individuati (260 milioni sequestrati a grandi evasori) e 422 gli imprenditori denunciati per aver impiegato 3.201 lavoratori in nero o irregolari. Infine, supera i 339 milioni il valore di beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie relativo alle richieste di sequestro in applicazione delle norme antimafia.
Durante la cerimonia, presenziata dal comandante per l’Italia Nord-Occidentale della Gdf generale Fabrizio Carrarini ed alla quale ha partecipato il ministro del turismo Massimo Garavaglia, è stata scoperta una targa in memoria del maresciallo Silvio Novembre, scomparso nel 2019, che collaborò con l’avvocato Giorgio Ambrosoli, liquidatore della Banca Privata di Michele Sindona ucciso nel 1979.