Corriere della Sera (Milano)

Dama con l’ermellino, risolto l’enigma della sepoltura

I resti di Cecilia Gallerani, ritratta da Leonardo, individuat­i in una chiesa di San Giovanni in Croce

- Giovanni Gardani

SAN GIOVANNI IN CROCE (CREMONA) La dama con l’ermellino riposa nella chiesa più antica di San Giovanni in Croce, il comune del Cremonese che a Cecilia Gallerani — e alla sua dimora, Villa Medici del Vascello — deve la propria fama turistica. Che la nobildonna e poetessa, amante di Ludovico il Moro e poi data in sposa a Ludovico Carminati di Brembilla nel 1492, fosse sepolta a San Zavedro — la chiesa attorno alla quale mille anni fa sorse il primo nucleo del paese — era noto.

Ma proprio le celebrazio­ni per il millennio di vita del comune cremonese hanno portato in dote una rivelazion­e storicamen­te rilevante sul luogo di sepoltura esatto della dama eternizzat­a da Leonardo

da Vinci in una delle sue opere più celebri.

«Nella seconda cappella sul lato destro di San Zavedro — spiega il sindaco di San Giovanni in Croce, Pierguido Asinari —, esposta a sud è sepolta la dama con l’ermellino. Per avere la certezza assoluta servirebbe un test del Dna e speriamo in qualche mecenate che possa prendere contatti con la Sovrintend­enza per favorire questo passaggio, economicam­ente costoso. Siamo sicuri della collocazio­ne delle spoglie di Cecilia Gallerani per due motivi. Da un lato l’usanza nobiliare, già in voga tra 1400 e 1500, di seppellire moglie, marito ed eventuale prole in un’unica cappella della chiesa più importante del paese, che all’epoca era proprio San Zavedro. E la seconda cappella a sud è quella dei Carminati, dove si trovano le spoglie di Ludovico Carminati e dei due figli avuti dal matrimonio con Cecilia. Dall’altro lato, quando negli anni ’70 venne scoperta una chiesa di origine longobarda sotto le fondamenta di San Zavedro, gli scavi demolirono parti della pavimentaz­ione e dispersero alcune ossa, ma la cappella Carminati non venne toccata. Così per i mille anni del Comune, per la prima volta inserito nella toponomast­ica in un documento feudale del 1022, abbiamo annunciato la scoperta».

Proprio a San Zavedro si trovava un altro quadro che ritraeva Cecilia Gallerani vent’anni dopo il celebre dipinto di Leonardo. Un’opera di Tommaso Aleni, detto il Fadino, pittore cremonese: la presenza della Gallerani in quel dipinto, oggi esposto nella chiesa parrocchia­le di San Giovanni in Croce, conferma il suo peso nella vita sociale della corte cremonese. E la precedente collocazio­ne del dipinto a San Zavedro è, di fatto, il terzo indizio che vale la prova.

A San Giovanni in Croce a questo punto sono tutti convinti, anche senza aspettare il test del Dna: il rebus storico è finalmente risolto.

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«La dama con l’ermellino» risale al 1488-1490
Il quadro «La dama con l’ermellino» risale al 1488-1490

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