Alfa, le tracce rosse
La Milano del film Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti, girato nel 1960, sembra quasi totalmente scomparsa. La scena finale ambientata al Portello mostra Ciro, uno dei protagonisti, proprio all’entrata della fabbrica Alfa Romeo.Viene voglia di riscoprire che segni ha lasciato questa fabbrica che ha operato nella nostra provincia, tra un trasloco e l’altro, per circa 100 anni.
Il fatto che l’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili Dr. Nicola Romeo (proprietario dell’azienda dal 1919 al 1933) abbia avuto i natali a Milano ce lo ricorda ancora oggi il suo stemma: croce rossa e serpente visconteo con tanto di bambino tra le fauci. Nei primi 60anni della produzione compariva anche la scritta «Milano». Si scopre che in città rimangono diverse tracce: la collinetta Monte Stella, edificata nel dopoguerra con i detriti dei bombardamenti, è in buona parte formata dall’azienda del Portello, difronte abbiamo il recente Parco Industrie Alfa Romeo, la fermata della metropolitana M5 «Portello ex Alfa Romeo», il lastricato di via Procaccini che veniva utilizzato per provare le auto sullo sconnesso e infine, cosa che forse pochi sanno, la Villa liberty di via Buonarroti, progettata dall’architetto Sommaruga, attuale Clinica Columbus, è appartenuta all’ingegner Romeo. Che dire, casa e bottega. Milano ha fretta: smonta e costruisce guardando in avanti. Ma voltarsi indietro e pensare alla nascita meneghina di una delle aziende automobilistiche più famose del mondo rende parecchio orgogliosi.