Fondi Pnrr per riqualificare l’area degradata del Parco
Due milioni di euro dal Pnrr e 200 mila euro dall’Università Statale di Milano per cambiare il volto dei 50 ettari di terreni in concessione perpetua dal 1920 alla Facoltà di Agraria all’interno del parco di Monza. L’area, che si estende nella zona sud est, era già stata oggetto di un primo recupero nel 1994 quando erano stati ridisegnati alcuni rondò e ripristinati i filari storici, ma il nuovo intervento prevede di valorizzare le rogge esistenti, ritracciare sentieri scomparsi, piantumare nuovi alberi, creare tre luoghi di sosta. L’obiettivo è riaprire dei viali all’interno dell’area a bosco, oggi nota per episodi di spaccio e prostituzione maschile. «L’area è stata data in concessione perpetua dal Demanio alla Scuola superiore di agricoltura nel 1920 e poi alla Facoltà di Agraria nel 1935 perché diventasse un podere agricolo — spiega Natalia Fumagalli, docente di Pianificazione e progettazione del paesaggio del Dipartimento di Scienze agrarie —. Nella realtà non è mai stata usata come area produttiva. Con il progetto vorremmo ricostruire i filari storici, ma anche farne un centro di sperimentazione per la gestione delle aree verdi in ambito urbano». Entro il 30 marzo sarà consegnato il progetto esecutivo che vede impegnato un team di lavoro coordinato dall’agronomo monzese Ambrogio Cantù con il forestale Matteo Bragotto e l’agronoma Elisabetta Fermani. L’intervento prevede anche il recupero di cascina Pariana, nata in epoca asburgica come fienile e oggi in completo abbandono. I lavori di restauro della cascina sono appena partiti, mentre per il recupero dell’area verde la gara d’appalto si farà entro l’estate per far partire i lavori in autunno e chiuderli per dicembre. «Abbiamo studiato i disegni originali di Giuseppe Canonica di inizio Ottocento — spiega Cantù — realizzeremo 4 nuovi filari, saranno messi a dimora 621 alberi ». È inoltre prevista la piantumazione di 444 arbusti e 125 metri di siepi. Una app fornirà al visitatore tutte le informazioni sulle varietà botaniche presenti, sul sistema delle rogge e la storia dell’area.