Il corso era «abusivo». Stop alla licenza media in carcere
Niente licenza media per i detenuti. Nella casa di reclusione di Vigevano sono stati sospesi i corsi che avrebbero garantito il diploma della scuola secondaria di primo grado: «Mancanza di risorse». Le lezioni all’interno della struttura sono iniziate a settembre. Il dirigente scolastico del Centro provinciale per l’istruzione degli adulti, il professor Daniele Bonomi, si è visto recapitare nei giorni scorsi una comunicazione da parte dell’Ufficio scolastico provinciale di Pavia, firmata dalla dirigente Letizia Affatato. Corsi annullati: «Mi hanno scritto di sospendere i corsi ed io non posso che eseguire». I detenuti che volevano prendere la licenza media sono una ventina. Un titolo di studio fondamentale per il reinserimento nella società al termine della pena. «L’amministrazione scolastica — comunica Letizia Affatato — ha sempre mostrato interesse e sensibilità per l’istruzione carceraria. Purtroppo non sempre è possibile autorizzare tutti i corsi richiesti, in quanto le risorse di organico non sono infinite, e devono essere amministrate in modo da assicurare il funzionamento di tutti i cicli di istruzione. Nella casa di reclusione di Vigevano è presente da tempo un corso di alfabetizzazione, corrispondente al segmento della scuola primaria. Non è invece risultato possibile, con le risorse disponibili, autorizzare anche l’istituzione di una classe di scuola secondaria di primo grado». La scuola media all’interno del carcere di Vigevano, nell’anno 2023-2024, non è mai stata formalmente istituita. «L’amministrazione — prosegue la dirigente — dunque ha provveduto a sospendere le attività impropriamente avviate, per ripristinare la regolarità dell’azione amministrativa e a tutela dei docenti del Cpia. Per il futuro, non è esclusa la possibilità di attivare nelle sedi carcerarie, ma tali valutazioni sono compito specifico dell’Ufficio scolastico territoriale, chiamato a rendere compatibile la domanda di istruzione con il contingente di risorse assegnato, nel rispetto della normativa vigente».