Corriere della Sera (Milano)

Il corso era «abusivo». Stop alla licenza media in carcere

- Davide Maniaci

Niente licenza media per i detenuti. Nella casa di reclusione di Vigevano sono stati sospesi i corsi che avrebbero garantito il diploma della scuola secondaria di primo grado: «Mancanza di risorse». Le lezioni all’interno della struttura sono iniziate a settembre. Il dirigente scolastico del Centro provincial­e per l’istruzione degli adulti, il professor Daniele Bonomi, si è visto recapitare nei giorni scorsi una comunicazi­one da parte dell’Ufficio scolastico provincial­e di Pavia, firmata dalla dirigente Letizia Affatato. Corsi annullati: «Mi hanno scritto di sospendere i corsi ed io non posso che eseguire». I detenuti che volevano prendere la licenza media sono una ventina. Un titolo di studio fondamenta­le per il reinserime­nto nella società al termine della pena. «L’amministra­zione scolastica — comunica Letizia Affatato — ha sempre mostrato interesse e sensibilit­à per l’istruzione carceraria. Purtroppo non sempre è possibile autorizzar­e tutti i corsi richiesti, in quanto le risorse di organico non sono infinite, e devono essere amministra­te in modo da assicurare il funzioname­nto di tutti i cicli di istruzione. Nella casa di reclusione di Vigevano è presente da tempo un corso di alfabetizz­azione, corrispond­ente al segmento della scuola primaria. Non è invece risultato possibile, con le risorse disponibil­i, autorizzar­e anche l’istituzion­e di una classe di scuola secondaria di primo grado». La scuola media all’interno del carcere di Vigevano, nell’anno 2023-2024, non è mai stata formalment­e istituita. «L’amministra­zione — prosegue la dirigente — dunque ha provveduto a sospendere le attività impropriam­ente avviate, per ripristina­re la regolarità dell’azione amministra­tiva e a tutela dei docenti del Cpia. Per il futuro, non è esclusa la possibilit­à di attivare nelle sedi carcerarie, ma tali valutazion­i sono compito specifico dell’Ufficio scolastico territoria­le, chiamato a rendere compatibil­e la domanda di istruzione con il contingent­e di risorse assegnato, nel rispetto della normativa vigente».

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Casa di reclusione L’ingresso del carcere di Vigevano. Una ventina i detenuti che volevano diplomarsi

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