E adesso chi osa rompere il guscio
Uova decorate a mano da mille euro Colombe che paiono stucchi Rococò Qui i dolci di Pasqua sono pezzi d’arte
Iprezzi, soprattutto del cioccolato, sono cresciuti anche del 24% (Codacons), ma nessuno rinuncia a un dolce simbolo della Pasqua. Quest’anno arriva pure in versione salata, vedi la colomba del pasticcere Dianin, e ritorna la pastiera napoletana. Resta d’obbligo l’uovo, anche piccolo: pezzi unici iperdecorati quasi da collezione o minimalista e di design, come quello realizzato da Fusto per il brand Bulgari. Nelle pasticcerie Martesana, la novità è l’uovo di cioccolato al caramello, ricoperto da arachidi tostate. E un ritorno, la Colomba dell’Enzo, versione pasquale del Panetùn dell’Enzo (Santoro), il fondatore.
Da segnalare, la colomba superclassica del milanese Lorenzo Erasmi, pasticcere e bartender, titolare di Oro Nero, in via Lorenteggio. Il nome è ispirato al prezioso baccello di vaniglia, qui la carissima varietà Mananara del Madagascar. Il marchio Ciacco, di Stefano Guizzetti, è famoso per il gelato, ma nel suo laboratorio volano anche colombe. Con lamponi, semi canditi, cioccolato, crema al pistacchio di Bronte. La farcitura viene inserita nell’impasto prima dell’apertura per l’assaggio, grazie a una siringatubetto gourmet in dotazione.
Le vetrine più belle? Quelle di Marchesi 1824 in Galleria, che celebra il 200esimo anniversario. Le creazioni del pastry art director Diego Crosara sono così spettacolari che tanti clienti le aprono solo dopo le feste, prima le tengono come centrotavola. Decorate a mano con pasta di zucchero, rappresentano scene bucoliche e ricordano le uova gioiello di Fabergé (1.300 euro per l’uovo da due chili). Tra le colombe Marchesi, notevole la versione con albicocca, zenzero e amaretti, gioco di contrasti tra dolce e piccante. Le uova sono di cioccolato al latte monorigine, da Santo Domingo, e fondente dell’Ecuador. Nessun affaccio su strada per Gianluca Fusto e la moglie Linda, ma un laboratorio, ormai nelle mappe dei foodies. Incantevole la colomba albicocca e limone. Le uova sono vere sculture, il cioccolato ha un risvolto charity: proviene da una piantagione, la Millot del Madagascar, dove la selezione del cacao va di pari passo con l’attenzione alla qualità di vita delle coltivatrici. Pastificio Moscova propone la colomba con il Moscato nell’impasto: avrà il posto d’onore nel menu pasquale da asporto, con tortelli, pasqualine e altri manicaretti. Al Sant Ambroeus, ormai ristorante a tutto tondo (tra le proposte, asparagi, agnello o piatti veg), si festeggia con le colombe tradizionali o al cioccolato. La più richiesta è ricoperta di cioccolato bianco e decorata con pasta di zucchero a forma di farfalle e fiori dai colori pastello. Davide Longoni, che ha rivoluzionato il mondo del pane, produce colombe con dietro un pensiero. Sotto lo slogan «Milano è di tutti», promuove l’inclusività, rappresentata dagli ingredienti artigianali dei prodotti. Il miele di agrumi di Thun, la vaniglia bourbon biologica, le mandorle abruzzesi, lo zest di arancia e bergamotto. E i canditi di arance calabresi, coltivate biologicamente dall’associazione Sos Rosarno, contro il caporalato. Iginio Massari ne produce molte varianti. A noi è piaciuta quella cocco e cannella. Le uova sono elegantemente autografate con la sua firma, diventata un’icona.
In media le colombe artigianali partono da 40 euro al chilo, le uova da 50 euro per mezzo chilo di cioccolato. Quindi, ben venga l’app antispreco Too Good To Go che dal 2 aprile ci aiuta a recuperare dolci pasquali a prezzi ridotti.