Piano Casa Dal 20 al 40% gli alloggi per i fragili
Via libera del Consiglio comunale al «Piano Casa» dell’assessore Pierfrancesco Maran per definire, nei prossimi mesi, il numero di case popolari che potranno essere assegnate e riscrivere alcune politiche abitative pubbliche come, ad esempio, l’applicazione del nuovo canone concordato per gli alloggi in affitto, attraverso l’agenzia per la locazione Milano Abitare, e la conferma dei contributi di sostegno come per i neogenitori che prendono una casa in affitto: fino a 9 mila euro per 3 anni per i nuclei familiari con un Isee inferiore a 30mila euro. Per quanto riguarda le case popolari, sono 1.400 gli appartamenti da assegnare sia tramite la gestione di Mm che quella di Aler. Mentre 1.160 sono le case destinate ai Sap (servizi abitativi pubblici) che saranno assegnate, come già avviene, tramite bando che produrrà una graduatoria. Altri 240 appartamenti saranno invece destinati ai Sat (servizi abitativi transitori) e quindi riservati a soddisfare richieste di particolare necessità ed emergenza a carattere sociale.
L’Aula di Palazzo Marino ha poi approvato un emendamento presentato dal presidente della Commissione Casa Federico Bottelli (Pd) che punta ad aumentare dal 20 al 40% la quota massima di case popolari da assegnare ai nuclei familiari in condizioni di indigenza. «La priorità per il 2024 — hanno spiegato il capogruppo dem Filippo Barberis e lo stesso Bottelli — è potenziare ulteriormente l’offerta dell’amministrazione a chi sta peggio. Aumentare la quota delle case del Comune riservate alle fasce più fragili significa dare una forte risposta all’aumento dell’emergenza abitativa». Un altro emendamento che è stato approvato è quello di Fratelli d’Italia, che prevede di «destinare più alloggi di edilizia residenziale pubblica alle forze dell’ordine, per sostenere concretamente gli agenti in divisa e realizzare un vero mix abitativo nei quartieri», ha commentato il consigliere Marco Bestetti, che lo ha presentato in Aula. «Siamo molto soddisfatti per questo risultato perché continuiamo sulla strada avviata già due anni fa, quando eravamo riusciti a destinare alcuni alloggi alle forze dell’ordine quando il Comune non ne aveva previsto neanche uno. Ora siamo riusciti a fare un passo ulteriore, aumentandone il numero, innalzando la quota loro destinata dal 5% all’8».
Emendamenti Assegnazioni alle fasce fragili e alloggi riservati alle forze dell’ordine «per un mix abitativo»