Corriere della Sera (Milano)

IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE È GIÀ UN MORTO CHE CAMMINA

- gschiavi@rcs.it

Caro Schiavi,

Per la terza volta in un anno e mezzo mia madre si è trovata senza medico di base.

Abita a Rho, ha 86 anni e per poter avere assistenza medica,anche una semplice ricetta per i medicinali, deve rivolgersi alla Casa di Comunità che dista più di cinque chilometri da casa sua.

Non ce la fa proprio.

Ho spiegato il caso all’Ufficio rapporti con il pubblico dell’Asst Rhodense che mi ha risposto che non ci sono medici, mettendomi però in contatto con l’Ufficio Scelta e Revoca.

Qui mi hanno però gentilment­e detto che loro non possono fare assolutame­nte nulla: mi hanno quindi mandato un modulo da presentare di persona ad alcuni medici che avrebbero potuto accettare un nuovo assistito.

Così mi sono presa un giorno di riposo dal lavoro e mi sono messa ad elemosinar­e inutilment­e un medico e, incredibil­e a dirsi, trovando risposte a volte anche scortesi.

Risultato di tutta questa vicenda dai risvolti incredibil­i: a tutt’oggi, mia madre non ha un medico e si sente così abbandonat­a da uno Stato a cui ha pur sempre pagato le tasse.

Fa piacere che anche esimi scienziati si siano sentiti in dovere di lanciare l’allarme sulla prossima scomparsa del Servizio sanitario nazionale, ma per certe persone fragili, e non solo per loro, questo servizio sanitario non esiste già più. E non dimentichi­amo che la salute è il bene più prezioso per tutti.

Roberta Ribatti

Gentile Roberta, le sue ultime righe sono il requiem che mancava alla lettera di medici e scienziati in difesa del Servizio sanitario nazionale.

Stiamo parlando di un morto che cammina, purtroppo.

Se serve una prova ulteriore questa è l’indifferen­za della politica all’appello giusto e civile ripreso da tutti i giornali.

Sulla sanità si fa soltanto una battaglia politica, sinistra contro destra o viceversa, come in passato sull’immigrazio­ne: nessuno vuole toccare il nervo scoperto delle responsabi­lità e delle carenze perché si tratta anche di scontentar­e bacini elettorali.

La sintesi è amara, ma toccato il fondo forse si potrà ripartire.

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