Corriere della Sera (Milano)

«Madri ospitate dal quartiere furti e nessun vigilantes» Ora Lampugnano è un caso

I residenti: turisti stupiti di essere a Milano. Lettera del Comune all’azienda

- Di Chiara Baldi

«Una sera di qualche mese fa ho accolto a casa una ragazza con un bimbo piccolissi­mo, aveva bisogno di scaldare il latte nel biberon e non sapeva come fare. Era tardi, quasi mezzanotte. Cosa dovevo fare?». Mirella Tedeschi ha 64 anni, da quando è sposata vive in un bel palazzo di via Trenno 41 e da tempo, ormai, guarda con preoccupaz­ione a quello che succede all’hub degli autobus di Lampugnano dove centinaia di persone ogni giorno, per tutto il giorpeggio, no e tutta la notte, accorrono per salire su un bus che li porti in mezza Europa — Parigi, Berlino, i paesi dell’Est — e nel resto d’Italia. Sono soprattutt­o giovani e in particolar­e ragazze, spesso con bimbi al seguito, che scelgono di viaggiare così, spendendo meno e in modo più comodo, visto che con gli aerei i costi e i trasbordi sarebbero di più. «Un flusso continuo — chiarisce Tedeschi — eppure qui la situazione è sempre peggio». Anche perché nessuno vigila.

Stato di abbandono

E in effetti, basta guardarsi intorno in questa stazione che, pure in pieno giorno, non dà altra idea che quella dell’abbandono: rifiuti lasciati a terra a ogni angolo; bagni a pagamento (50 centesimi) inutilizza­bili e da cui esce un odore di urina che si sente a decine di metri di distanza; una sala d’attesa piccola e con un solo bar. Fuori dalla stazione, poi, il nulla. Tra le aiuole usate come giacigli o, come bagni pubblici, c’è anche un quadro elettrico lasciato a sé stesso, chiunque passi può aprirlo, toccarlo, farsi male, manometter­lo. Qui nessuno controlla nulla.

Non ci sono neanche taxi nelle zone dedicate — «qua se ne vedono pochi, d’altronde chi è che verrebbe fin a qui nella speranza di raccattare qualche turista?» —, tantomeno bar. L’unico chioschett­o che si vede «apre un po’ quando vuole lui, e comunque alle 7-8 di sera chiude», spiegano alcuni residenti. Inutile per chi arriva qui a tarda notte e spera di rifocillar­si un po’ prima di mettersi in viaggio. A lato dell’area, un parcheggio preso d’assalto da roulotte e camion. Alle spalle della stazione, il PalaSharp, ormai abbandonat­o da anni e la cui migliore prospettiv­a è di essere demolito.

L’insicurezz­a

«Molti viaggiator­i — racconta la portinaia di un palazzo lì a fianco — arrivano qui e si stupiscono che sia Milano.

Quando arrivo al mattino al lavoro trovo spesso valigie aperte: i turisti sono spesso preda di furti perché qua non c’è alcuna sorveglian­za». Tanto che, spesso, alcuni avventori chiedono asilo nei palazzi accanto. «E via Trenno 41 — torna a ribadire Mirella Tedeschi — visto che è proprio qui davanti, è uno dei palazzi che ha dato più ospitalità in questi anni».

La società privata

Eppure una «vigilanza h24» dovrebbe esserci. Lo prevede il contratto firmato nel 2016 tra il Comune e una società privata che ha ottenuto una convenzion­e di concession­e decennale per la gestione dell’hub di Lampugnano (e che scadrà nel 2026). La «Società Ati costituita Autostazio­ni di Milano» — e formata da Stav Servizi Trasporti Automobili­stici, Line e Ari Pullman — deve fornire una serie di servizi tra cui, si legge nel contratto, proprio «pulizia e vigilanza sulle 24 ore di tutte le aree date in concession­e», oltre alla «realizzazi­one di adeguate aree per la biglietter­ia, la sosta dei passeggeri e degli operatori» e la «realizzazi­one di servizi igienici ad uso esclusivo dei passeggeri e degli autisti e ad altro personale operante nelle Autostazio­ni».

«Ma — denuncia il consiglier­e comunale del gruppo misto Enrico Fedrighini — basta farsi un giro in qualunque giorno della settimana per rendersi conto che tutto questo o non è affatto fornito come servizio, come nel caso

dei vigilantes che dovrebbero essere presenti tutto il giorno e tutta la notte, o è gravemente mancante, come nel caso dei bagni e della sala d’attesa a dir poco inospitale». Una situazione che in molti hanno segnalato in questi mesi sia al Municipio 8 — che a sua volta lo ha riferito a Palazzo Marino — sia al Comune. In Consiglio comunale Fedrighini, insieme al collega del Pd Alessandro Giungi, presenterà una interrogaz­ione all’assessora alla Mobilità Arianna

Le criticità Fedrighini: «Sala d’attesa e bagni inospitali». E mancano taxi, bar e altri servizi

Censi che sarà discussa nelle prossime settimane.

Le verifiche

A inizio marzo da Palazzo Marino è partita una lettera alla società che gestisce l’hub, per chiedere di «dare evidenza e di conoscere con quali modalità viene effettuata la videosorve­glianza oltreché la presenza dei guardiani h24 e, nel caso in cui questi servizi vengano effettuate da società terze, si chiede di trasmetter­e copia dei contratti regolanti tali servizi». Questo perché Palazzo Marino «ha ricevuto una segnalazio­ne in merito alla mancata pulizia dell’area esterna destinata al terminal bus di Lampugnano». Ma a oggi non è cambiato nulla.

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(foto Marco Cremonesi/ Lapresse) La situazione Oltre all’assenza di controlli di sicurezza, di un regolare servizio taxi e dei minimi servizi di accoglienz­a, si trovano situazioni limite se non pericolose come quadri elettrici aperti oppure diversi luoghi di rifugio per senza tetto e disperati attorno alla stazione
 ?? ?? Degrado Sporcizia a terra, carrelli della spesa, giacigli improvvisa­ti: la stazione degli autobus di Lampugnano da tempo viene segnalata come un poco accoglient­e biglietto da visita per i tanti turisti che da qui transitano in arrivo o ripartenza dalla città
Degrado Sporcizia a terra, carrelli della spesa, giacigli improvvisa­ti: la stazione degli autobus di Lampugnano da tempo viene segnalata come un poco accoglient­e biglietto da visita per i tanti turisti che da qui transitano in arrivo o ripartenza dalla città

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