Calci, pugni e bottigliate: assalto per il telefonino
Dieci contro cinque. La scena è feroce: calci, pugni e bottigliate. A terra rimane un giovane milanese di 19 anni. Sopra di lui si accaniscono gli aggressori. Non lo lasciano. Lo trascinano tirandolo per il braccio, mentre prova a proteggersi la testa con le mani. Poi ripartono le botte, ancora più forti. Risultato: rottura del setto nasale e diverse ferite. La rissa avviene in piazza Venticinque Aprile, all’imbocco di corso Como, una delle zone centrali della movida della città, nella notte tra venerdì e sabato. È ancora buio. Sono da poco passate le 5 di mattina. La vittima del pestaggio, insieme a quattro amici di cui una ragazza, tra i 23 e 24 anni, risiedenti nell’hinterland, stanno aspettando un taxi nell’area di sosta. Serata finita. Ed è proprio un tassista che passava da piazza Venticinque aprile a notare la scena. Chiama subito il 112. Sul posto arrivano i soccorsi sanitari del 118 che medicano il 19enne e poco dopo anche la polizia. La vittima, ubriaca, rifiuta il trasporto in ospedale. Ma è in quel momento, durante le cure dei sanitari, che il giovane picchiato si accorge di non avere più il telefono. Un Iphone Max. Gliel’hanno rubato durante la rissa. Che sarebbe nata per futili motivi. Anzi, forse senza nessun motivo. Eppure la violenza è tanta. Secondo le ricostruzioni, gli aggressori sarebbero otto, massimo dieci, anche loro tutti italiani. Sono riusciti a scappare a piedi, in direzioni opposte, prima dell’arrivo sei soccorsi, facendo così perdere le proprie tracce. Almeno per il momento. Perché infatti la polizia è al lavoro per dare un volto ai responsabili dell’aggressione. La speranza è che una mano possa arrivare anche dai filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona.