Corriere della Sera (Milano)

«La musica antica traghetta la modernità verso il futuro»

I 10 anni dell’Accademia che fa scoprire repertori e compositor­i inconsueti

- Di Elisabetta Andreis

Premi per giovani compositor­i, concerti, convegni, percorsi letterari e spettacoli cinematogr­afici e teatrali, tutti gratuiti, che si tengono in luoghi storici della città. «È una filantropi­a musicale che alimentiam­o da dieci anni con tutto l’impegno di cui siamo capaci». Sorride Giovanni Iudica, professore emerito dell’università Bocconi di cui è stato, fin dalla fondazione, direttore della Scuola di giurisprud­enza, oltre che docente di Diritto civile alla Luiss di Roma. Grande studioso, titolare dell’omonimo studio legale, autore di saggi e romanzi, Iudica ha la passione per la musica: nel 2014 ha fondato AmaMI, Accademia della musica antica di Milano, associazio­ne senza fine di lucro che scopre repertori e compositor­i inconsueti e poco noti, fuori dai normali circuiti culturali, promuovend­oli in modo che si combinino con la letteratur­a, il cinema, il teatro e che siano a disposizio­ne della cittadinan­za a costo zero.

Per festeggiar­e i dieci anni dell’Accademia e il pubblico trasversal­e, Iudica ha organizzat­o un fitto palinsesto che parte il 17 maggio con il concerto dell’ensemble La Venexiana, fondato nel 1997 da

Claudio Cavina e oggi diretto da Gabriele Palomba, segnato da premi e riconoscim­enti in tutta Europa. Questo primo evento si terrà alla sala delle Colonne del Museo della Scienza e della Tecnologia e l’ultimo si terrà a dicembre nella sala Barozzi dell’Istituto dei Ciechi di via Vivaio. «Ho anche una idea grandiosa in cantiere e confido si riesca a realizzare — accenna scaramanti­co —. Rappresent­are al Piccolo un’opera-ballet sul

Mahabharat­a, che è uno dei testi religiosi e filosofici più importanti dell’induismo». Uno dei punti forti dell’Accademia, dove i volontari sono organizzat­i in un Comitato artistico e un direttivo, «è il focus su la musica antica da cui quella moderna e contempora­nea possono trarre alimento e ispirazion­e — spiega ancora

nd il professore —. Parliamo di arie sconosciut­e ed estremamen­te vitali per il mondo in cui siamo calati oggi». Riavvolge il nastro Iudica, per spiegare come è nato tutto: «Nel 1973 ho scritto il mio libro su Carlo Gesualdo da Venosa, compositor­e membro della nobiltà del Regno di Napoli del tardo Rinascimen­to, all’epoca noto per la sua storia tormentata e tenebrosa culminata con l’omicidio ai danni della moglie e dell’amante — racconta —. Nel 1995, ispirato dal romanzo, Werner Herzog diresse un documentar­io biografico (“Gesualdo – Morte per cinque voci”, ndr)». Al personaggi­o Iudica finì per affezionar­si «tanto che nel 2013, a quattrocen­to anni dalla sua morte, volevo celebrarlo anche qui al Nord visto che sua mamma era Geronima Borromeo, lo zio Carlo arcivescov­o di Milano e il cugino il cardinal Federigo dei Promessi

sposi ...».

Trovare i fondi non fu facile ma quel primo festival, concluso al Piccolo teatro studio, ebbe un tale successo che l’anno dopo fondò l’Accademia, oggi agevolata dai sostenitor­i Fondazione Cariplo, Fondazione Banca del Monte, il gruppo San Donato e Edison e dagli sponsor Ac group, studio Marchetti e M&Mora associati. «All’epoca inscenammo anche un processo a Gesualdo dove Sergio Escobar, allora direttore del Piccolo, recitò una sorta di arringa a suo favore: “Se lo condannate (per l’omicidio), condannere­te anche l’umanità perché non avrà i suoi capolavori scritti dopo il delitto”. In fondo è lo spirito dell’Accademia: “Conoscere qualcosa di antico per traghettar­ne la modernità verso il futuro”».

Gli intrecci Stiamo parlando di arie sconosciut­e e vitali per il mondo in cui siamo calati al giorno d’oggi

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 ?? ?? Fondatore Sopra, Giovanni Iudica che ha dato vita a ll’Accademia della musica antica di Milano. Dal 17 maggio una serie di eventi per il decennale
Fondatore Sopra, Giovanni Iudica che ha dato vita a ll’Accademia della musica antica di Milano. Dal 17 maggio una serie di eventi per il decennale

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