Corriere della Sera (Milano)

Bolle & Friends Corpo a corpo nd

I classici della tradizione e pezzi contempora­nei tra cui «In your black eyes» con musiche di Ezio Bosso nel gala internazio­nale organizzat­o dal ballerino

- Valeria Crippa

Con quel corpo mozzafiato, con quello sguardo da uomo dei sogni, Roberto Bolle è tornato a guizzare in versione desnuda sui muri della città. Rieccolo, pronto a elettrizza­re il Teatro degli Arcimboldi con i suoi Friends, da stasera a domenica per sette recite (sabato doppio spettacolo alle 16 e alle 21). Immancabil­mente, è stato preso d’assalto il botteghino, galvanizza­to dalla nuova trasmissio­ne tv di Bolle «Viva la Danza», in onda su Rai 1 lo scorso 29 aprile per la Giornata Internazio­nale della Danza. Cambiano i manifesti nelle varie edizioni del gala dei «Friends», divenuto da tempo un appuntamen­to semestrale fisso, ma la sostanza resta la stessa: il balletto elevato alla potenza di star. Stavolta, la foto scelta per i manifesti che tappezzano la città — opera del reporter di moda svizzero-milanese Toni Thorinbert — è particolar­mente muscolare, quasi a evocare un imminente e definitivo corpo a corpo di Bolle con Milano se, com’è stato ventilato nelle scorse settimane, andrà in porto l’ipotesi di una sua direzione alla guida del Balletto della Scala.

Al di là delle suggestion­i, il programma dei gala, prodotto da Artedanza di cui Bolle è direttore artistico, è un mix di conferme e novità sia per i «friends» sia per i titoli scelti, in un delicato equilibrio che rassicura i fan e colpisce i nuovi spettatori. Non mancano i titoli della grande tradizione classica con i passi a due tratti da «Esmeralda», «Don Chisciotte» e «Grand Pas Classique» e rispettiva­mente interpreta­ti da Riho Sakamoto (stella del Balletto Nazionale Olandese) e David Motta Soares (Staatsball­ett Berlin), Tatiana Melnik (Hungarian National Ballet) e Osiel Gouneo (Balletto di Monaco di Baviera), Bleuenn Battistoni e Paul Marque (entrambi

Opéra de Paris) — alternati al modernissi­mo «II» di Philippe Kratz ballato da Casia Vengoechea e da Toon Lobach (entrambi «guest» internazio­nali), poi in coppia maschile con Bolle nel passo a due in jeans «Les Indomptés» (gli indomiti) creato da Claude Brumachon nel 1992 per i fratelli Bubenicek sulla partitura per pianoforte e voce di Wim Mertens.

Sul fronte del balletto contempora­neo, il titolo di culto di William Forsythe «In the Middle, Somewhat Elevated» vedrà l’étoile in coppia con la giapponese Sakamoto, mentre «FAR» di Wayne McGregor sarà danzato dal padrone di casa sul palco con la compagnia dello stesso McGregor. Non è finita: Bolle brillerà ancora in due assoli: «In Your Black Eyes», spettacola­re coreografi­a tra fumi e luci, su musica del compianto Ezio Bosso, interpreta­to dall’étoile anche nel recente «Gala Fracci» alla Scala e, nel gran finale, «Sphere» di Mauro Bigonzetti sul violino indiavolat­o di Alessandro Quarta, nel quale Bolle danza con un enorme mappamondo, reggendo le sorti del pianeta in crisi come un novello Atlante. Con i suoi friends provenient­i da ogni latitudine, dal Giappone al Brasile, da Cuba alla Russia agli Stati Uniti, il globo danza in pace almeno per noi.

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Assolo Roberto Bolle in «Sphere» di Mauro Bigonzetti accompagna­to dal violino indiavolat­o di Alessandro Quarta

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