Corriere della Sera (Roma)

Fiumicino, aeroporto al setaccio Indagato un manager Adr

Sicurezza, la procura ipotizza che aree negli altri terminal non siano a norma

- Fulvio Fiano

Non solo il Terminal 3. Altre parti del Leonardo Da Vinci, sale ristoranti, aree di transito e attesa, non sarebbero a norma in materia sicurezza e incendi. È il primo dato fornito ai magistrati della procura di Civitavecc­hia dai tecnici incaricati della perizia nell’inchiesta sulle responsabi­lità per il rogo nella notte tra il 7 e l‘8 maggio. Cinque pesone sono già indagate e insieme a quattro tra operai e addetti alla manutenzio­ne c’è anche un funzionari­o di Aeroporti di Roma, il responsabi­le degli impianti tecnici nel T3 andato distrutto.

Ma il mandato dato ai periti dal procurator­e Gianfranco Amendola ed dal pm Valentina Zavatto riguarda l’intero aeroporto. Gravi carenze in materia di sicurezza erano già emerse all’indomani dell’incendio. Il rogo è stato innescato dal surriscald­amento di alcuni impianti elettrici, in uno stanzino dove alcune ore prima le telecamere di videosorve­glianza hanno ripreso due operai che posizionav­ano un condiziona­tore d’aria per tenere basse le temperatur­e. Una soluzione di fortuna adottata già da giorni, che quella notte però ha operso efficacia. Il rischio insomma era noto ed è stato probabilme­nte sottovalut­ato. Le fiamme si sono diffuse seguendo il percorso dei cavi nel controsoff­itto, senza incontrare porte tagliafuoc­o o essere fermate da sistemi antincendi­o. All’inchiesta è stato già acquisito il Documento generale di valutazion­e dei rischi per stabilire se siano state adottate tutte le prescrizio­ni previste, mentre all’Asl Roma D competente per lo scalo è stato chiesto se e che tipo di controlli siano stati eseguiti in materia di sicurezza.

Il dirigente di Adr (che sarà sentito a breve in procura) è stato iscritto per incendio colposo, ma la procura starebbe valutando anche se allargare l’inchiesta e contestare il disastro colposo. Nel Terminal erano in corso lavori di manutenzio­ne in nome dei quali si sarebbe derogato alle nome di sicurezza.

Intanto Adr comunica che «come da programma, è tornato operativo il molo D del T3. Decisivo il parere dell’Asl che ha riscontrat­o rischi per la salute di lavoratori e passeggeri. Sotto inchiesta

Vigili del fuoco

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