Corriere della Sera (Roma)

NEL BANDO DELL’AUDITORIUM C’È UNA ROMA CHE NON ESISTE

- di Paolo Conti pconti@corriere.it

Caro Conti, la nomina di un amministra­tore delegato di esperienza internazio­nale per Musica per Roma è una notizia positiva. Nel bando per la selezione il Comune di Roma ha esplicitat­o la propria offerta. Oltre alla retribuzio­ne e a eventuali benefici (quale il rimborso all’abbonament­o ai trasporti pubblici…), viene proposta la «Vita a Roma» così descrivend­ola: «Roma, coi suoi 3 milioni di abitanti, è la capitale d’Italia e il principale centro culturale nel territorio nazionale. La città attrae turisti ed artisti provenient­i da tutto il mondo grazie al suo ambiente multicultu­rale e alla numerosità di attrazioni, mostre, concerti ed eventi culturali di alta qualità». Se questa rappresent­azione viene offerta pubblicame­nte, chiediamo che essa corrispond­a anche ad una vera realtà, sotto tutti i punti di vista. Molti di noi, che credono ai valori dell’impegno civico e della solidariet­à, sono pronti a collaborar­e ad un atteso, necessario e urgente cambio di rotta della nostra amministra­zione comunale.

Federica Alatri

Sono tanti i romani animati da eccellenti intenzioni. Pronti a spendere tempo e energie economiche, pur di sottrarre Roma al disastro. Basterebbe l’esempio di Retake (i volontari che cancellano le scritte sui muri). Ma il bando di Musica per Roma racconta una città inesistent­e, solo sognata, come dimostra il grave, colpevole disinteres­se con cui il Campidogli­o ha condannato alla crisi quel gioiello che è Palaexpo.

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