Mille chilometri di storia nel Lazio per i pellegrini
Zingaretti: nel Lazio riqualificati gli antichi itinerari religiosi
Mille chilometri per quattro itinerari regionali dedicati ai pellegrini del Giubileo: la via Francigena del nord e del sud, il cammino di Francesco e quello di Benedetto. Il piano turistico religioso è stato presentato ieri da Nicola Zingaretti.
Parchi, abbazie, oasi verdi, chiese e santuari. Gli itinerari si insinuano nella natura, seguono i corsi dei fiumi, costeggiano le strade consolari. E se un grande sforzo di riqualificazione è dedicato ai 25 chilometri della via Francigena con ponti e passerelle nei pressi di Veio a partire da Campagnano Romano, passando per Formello e La Storta fino all’arrivo a Roma, saranno circa 1.000 i chilometri interessati dalla riqualificazione della Regione Lazio. Sul «sistema dei cammini del Lazio» da percorrere a piedi per raggiungere la Porta Santa durante il Giubileo che inizierà l’ 8 dicembre, sarà realizzata nuova segnaletica, pavimentazione, paletti e indicazioni per mangiare e dormire in collaborazione con il Touring club.
«Da una parte un lavoro infrastrutturale, dove ce n’è bisogno, e dall’altra un lavoro di valorizzazione e promozione turistica» ha dichiarato ieri il presidente Nicola Zingaretti nel presentare i quattro itinerari: la Via Francigena del nord (da Proceno, ai confini con la Toscana, a Roma), la Francigena del Sud (da Roma a Minturno e Cassino, ai confini con Campania e Molise), il Cammino di Benedetto e il cammino di San Francesco.
Sui percorsi la difficoltà è variabile e le altitudini medie oscillano tra i 400 e i 600 metri, con vette come i 1.850 metri della Sella di Vall’Organo, lungo il Cammino di Francesco. Solo per la via Francigena l’investimento della Regione è di un milione di euro. Il Touring si sta occupando di stampare mappe e libri (pronti tra qualche settimana) e a breve ci sarà una App per i cellulari.
A presentare gli itinerari ieri oltre Zingaretti, il vicepresidente Massimiliano Smeriglio, delegato della Regione per il Giubileo, il responsabile del Progetto cammini dell’Opera Romana Pellegrinaggi Don Giovanni Biallo che ha letto la bolla papale di indizione del Giubileo della Misericordia. «La vita è un pellegrinaggio e l’essere umano è viator» ha scritto papa Francesco. «Un pellegrino che percorre una strada alla meta agognata. Anche per raggiungere la Porta Santa a Roma, e in ogni altro luogo, ognuno dovrà compiere, secondo le proprie forze, un pellegrinaggio». L’invito è stato raccolto dalla Regione che sta riqualificando gli antichi itinerari nel Lazio e dal Comune che metterà nuovo asfalto a strade e marciapiedi per i pellegrini a piedi tra le basiliche di San Pietro, San Giovanni e Santa Maria Maggiore, oltre al santuario del Divino Amore.
Entrando dalla Via Francigena del nord sulla direttrice della Cassia che dalla Toscana attraversa la Tuscia Viterbese fino a Roma, si incontrano 17 comuni su 170 chilometri. La «porta d’ingresso» è Acquapendente dove la cripta della Basilica del Santo Sepolcro riproduce la basilica di Gerusalemme, mentre poco più a sud c’è Sutri dove la chiesa ipogea della Madonna del parto mostra decorazioni e affreschi affiancati da figure di pellegrini. Sul cammino di Francesco una delle zone più prestigiosa è quella del reatino, con il convento di Greccio dove San Francesco fece il primo presepe.