Corriere della Sera (Roma)

LA CULTURA DELLA PULIZIA E L’INCIVILTÀ DI TANTI ROMANI

- pconti@corriere.it Ivo e Antonella Bandi

Caro Conti, ormai la sporcizia nelle strade romane è dilagante (di qui le fotografie con topo a gambe all’aria) e purtroppo non fa più notizia. Al di là della dubbia qualità della classe dirigente AMA e dei diffusi malvezzi sindacali, bisogna riconoscer­e che i primi responsabi­li sono gli abitanti di Roma. In via dei Monti Sibilllini (Montesacro) l’AMA ha giustament­e tolto da un mesetto i vecchi bidoni cilindrici di lamiera che non consentiva­no in una via stretta e senza uscita di effettuare la raccolta meccanizza­ta. I residenti della via dovrebbero pertanto fare qualche metro in più con i sacchetti della loro spazzatura per andarli a depositare nei cassonetti della raccolta differenzi­ata in Viale Tirreno. E no! Questo è chieder troppo ai nostri cari concittadi­ni: più facile lasciarli sulla pubblica via, non importa dove... E adesso chi chiamiamo? I vigili? l’ASL? 060606? Lunghe attese telefonich­e, indifferen­za e inefficien­za. Non ci resta che la sua rubrica ma servirebbe il giornale intero e non un terzo di pagina....

Cari lettori, basta seguire l’ottimo lavoro quotidiano dei colleghi di roma.corriere.it per scoprire ciò che voi ci raccontate. Il degrado è, sì, responsabi­lità di un’AMA non all’altezza del compito (ben venga la privatizza­zione). Ma troppi romani contribuis­cono ogni giorno al degrado, allo sfascio, al disastro che ci circonda. L’AMA e i vigili promettono multe. Che restano sempre troppo poche contro certi incivili decerebrat­i.

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