La Lazio ha ritrovato la via Pioli: la vittoria che volevamo
A Verona primo successo esterno. Il tecnico: «Grande reazione»
Stefano Pioli Ora possiamo guardare al futuro con maggiore entusiasmo e lasciarci le delusioni alle spalle. Abbiamo tenuto in mano la partita sin dall’inizio, non ci siamo disuniti neanche dopo avere subìto il gol. Ho sempre creduto che la squadra avesse dei valori
Due tabù rotti in un colpo solo: prima Biglia, su rigore conquistato dal subentrato Keita, e poi Parolo, con una punizione toccata dal regista argentino, regalano alla Lazio la vittoria in rimonta sul Verona (gol gialloblù di Helander) che rompe la maledizione-Bentegodi e che fa conquistare i primi punti in trasferta di questa stagione in salita.
«Finalmente vinciamo fuori casa», il sollievo di Djordjevic. Anche perché Pioli decreta la fine del ritiro di Formello, i numeri (12 punti) riportano in asse la squadra dopo i dissesti della crisi.
In particolare, è la prestazione di ieri a dare i segnali sperati di una tranquillità ripristinata. Soprattutto per come la squadra è riuscita a trovare il guizzo vincente in 10 uomini (ennesimo rosso per Mauricio) mantenendo saldi i nervi dopo un primo tempo chiuso col danno dello svantaggio e la doppia beffa di un gol annullato a Gentiletti senza un motivo visibile e di un rigore (più rosso diretto a Helander) non fischiato su Felipe Anderson. «Ci sono stati diversi episodi dubbi - dice Pioli - Ma la squadra ha lottato e dato tutto per ribaltare la partita, un’ottima reazione. È un risultato pesante per il nostro momento, ci dà fiducia. Dovevamo insistere sulla via inaugurata col Genoa, è la vittoria che volevamo per guardare al futuro in maniera positiva, lasciandoci alle spalle le delusioni».
Un delle più cocenti proprio un mese fa nello stesso Bentegodi, il 4-0 incassato dal Chievo che fa ancora male, ma che racconta di una Lazio trasformata, un altro mondo rispetto alla squadra più combattiva, più fresca (grazie ai giovani) e più equilibrata (grazie a Biglia) che ha dominato il Verona.
«Abbiamo imparato la lezione: è migliorata la compattezza e abbiamo controllato la partita fin dall’inizio - ancora il tecnico - Credo che oggi non saremmo mai riusciti a segnare su azione, ma ci ha pensato il carattere: non ci siamo disuniti, la solidità tattica e mentale le abbiamo trovate. Continuiamo così».
Cioè senza più sbandare: i giovani restano il filo conduttore della stagione e il rientro dei big servirà ad agevolare il loro impatto. «L’assenza dei veterani ha reso insidioso l’inserimento dei giovani - spiega il tecnico -. Ma ho sempre creduto, anche nelle difficoltà, che la squadra avesse dei valori. Abbiamo avuto difficoltà con gli infortuni, si è visto nella Champions. Il contraccolpo psicologico c’è stato. C’è ancora da fare, c’è da lottare. Ma abbiamo ritrovato lo spirito giusto».