Corriere della Sera (Roma)

Le pagelle

- Carlos Passerini

6 MARCHETTI Sul gol di Helander resta un po’ fermo, si lamenta per una spintarell­a di Jankovic, ma non era fallo.

6 BASTA Trascorre il pomeriggio nella metà campo dell’Hellas.

4,5 MAURICIO Si fa espellere nel finale, ma era andato male anche prima.

5 GENTILETTI A Santa Fe dove è nato lo chiamano «El Chueco», lo «Storto», e in effetti non fa la figura del dritto nell’occasione del vantaggio scaligero.

6 LULIC Pioli lo conferma terzino sinistro, e gli effetti sono sempre gli stessi: quando si muove da ala, tutto ok; quando deve confrontar­si con le incombenze tipiche del difensore, lascia a desiderare.

6,5 PAROLO Un po’ smarrito ma ha il merito di buttar dentro il gol vittoria. Da ex, peraltro.

7 BIGLIA Al rientro dopo oltre un mese conferma una sensazione diffusa: molti dei problemi della Lazio erano legati alla sua assenza. È l’uomo in grado di conferire un senso ad una squadra talentuosa ma acerba.

6 FELIPE ANDERSON Nel primo tempo continua a essere il bell’addormenta­to di questo primo segmento di stagione, come se il gol al Genoa fosse stato un bel sogno. Poi cresce nella ripresa.

5,5 MILINKOVIC «Sono sorpreso» ha ammesso nei giorni scorsi quando il ct serbo Radovan lo ha chiamato in nazionale maggiore. Se gioca così, lo siamo anche noi.

5,5 KISHNA Si sta facendo una fama di specialist­a del cross, ma al Bentegodi ne azzecca pochi.

5,5 DJORDJEVIC Tra il 15’ e il 16’ della ripresa prima sbaglia un gol da metri due sparando addosso a Moras, poi Pioli lo toglie. La strada è sembra ancora lunga.

6,5 KEITA Entra e si acchiappa il rigore che aggiusta la domenica. Ingresso decisivo.

6 MAURI Finisce a fare il centravant­i, ma ha il merito di tener su qualche buon pallone.

S.V. HOEDT Dentro nel finale per cementare la difesa in 10 contro 11. 6,5 PIOLI Corregge nell’ultima mezz’ora la solita Lazio da trasferta con l’ingresso azzeccato di Keita. Gli vale una vittoria preziosiss­ima.

5 GIACOMELLI Non convince per niente: il gol laziale al 3’ sembra del tutto buono, e il rigore HelanderAn­derson è più sì che no.

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