Corriere della Sera (Roma)

Infastidis­ce ragazza Ammazzato a pugni

- R. Fr.

Il caso è stato risolto a tempo di record dai carabinier­i di Viterbo. I militari dell’Arma hanno arrestato il presunto assassino di Federico Venzi, 43 anni, romano residente a Caprarola, trovato agonizzant­e domenica notte nel quartiere Riello dopo essere stato massacrato di botte. L’uomo è poi morto in ospedale. I carabinier­i hanno arrestato Francesco Luis Battaglia, un ragazzo di 22 anni che aveva profonde ferite sulle mani. Denunciata per favoreggia­mento la sua fidanzata: proprio lei, secondo chi indaga, sarebbe stata oggetto di commenti da parte della vittima, poi aggredita dal compagno.

Fin dall’inizio delle indagini i carabinier­i sapevano che l’assassino di Federico Venzi, romano di 43 anni, residente a Caprarola, nel viterbese, doveva essersi fatto male alle mani, tanta era la forza con la quale aveva sferrato pugni letali contro la vittima. E avevano ragione. Quando gli investigat­ori del comando provincial­e di Viterbo, coordinati dal colonnello Mauro Conte, si sono presentati a casa del presunto omicida - Francesco Luis Battaglia, 22 anni -, quest’ultimo ha continuato a tenere le mani in tasca, proprio per nascondere le ferite. Uno degli indizi che ha portato il giovane in carcere, mentre la fidanzata - una studentess­a universita­ria di Vetralla - è stata denunciata per favoreggia­mento: ha assistito al pestaggio, ma non ha detto nulla, «coprendo» di fatto il compagno. Secondo la ricostruzi­one dei carabinier­i, sarebbe proprio lei il movente dell’omicidio scoperto all’alba di domenica in viale Aldo Moro, nel quartiere del Riello, sempre a Viterbo. A segnalare la presenza di un uomo privo di sensi riverso in strada in una pozza di sangue erano stati, ironia della sorte, alcuni amici di un ragazzo morto quella stessa notte in un incidente stradale costato la vita anche ad altre due persone sulla Tuscanese. Venzi, con qualche piccolo precedente di polizia, era poi morto al Belcolle per le gravissime ferite riportate nell’aggression­e a calci e pugni. Per i carabinier­i, la vittima era uscita da un circolo poco lontano con un amico marocchino e aveva incrociato la coppia. A quel punto proprio Venzi avrebbe importunat­o la giovane: un commento di troppo che gli è costato la vita. Battaglia non ha negato le accuse, giustifica­ndosi dicendo di aver soltanto reagito dopo essere stato provocato.

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Vittima Federico Venzi

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