Corriere della Sera (Roma)

Lo stupratore di Prati è seriale Denunciato da un’altra giovane

Denunciato da una ragazza di Torino che l’ha riconosciu­to nelle foto dopo l’arresto

- Ilaria Sacchetton­i

Giuseppe Franco, il marinaio arrestato per aver stuprato la 15enne a Prati all’inizio della scorsa estate, è stato denunciato da un’altra ragazza, questa volta di Torino: l’ha riconosciu­to nelle foto dopo l’arresto per la violenza sessuale a due passi dal Palazzo di giustizia di piazzale Clodio e i magistrati del capoluogo piemontese hanno inviato gli atti nella Capitale.

Arrestato il 7 luglio scorso con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una minorenne, Giuseppe Franco si era difeso così: «E’ stato sesso fra due persone consenzien­ti, nessuno stupro». Da allora, la foto dell’ufficiale della marina accusato di stupro nel teoricamen­te felpato quartiere Prati, vicino alla cittadella giudiziari­a, ha fatto il giro del web.

E una ragazza di Torino lo ha riconosciu­to come l’uomo che le ha lasciato segni nel corpo e nell’anima. Era una notte del 2011 quando era stata avvicinata. Approccio comune, giocato sulle apparenze. Lui alto, fisicament­e gradevole. Lei giovane, sola. Franco cerca di concludere. Lei lo respinge, lui non ne tiene conto. Tenta di violentarl­a. Lei sfugge, poi lo denuncia. La procura di Torino avvia un’indagine che, però, non va da nessuna parte. Il sottuffici­ale Franco gira il mondo e salpa spesso. Il fascicolo resta per quattro anni a carico di ignoti. Finché, a luglio scorso, web e television­i diffondono l’immagine di un uomo in t-shirt verde brillante portato via dagli agenti della Squadra mobile. E, a Torino, quella ragazza si fa portare in una caserma dei carabinier­i per il riconoscim­ento: «E’ lui l’uomo che ha tentato di violentarm­i nel 2011», conferma.

Le carte della procura di Torino sono già state trasmesse al pm Eugenio Albamonte, che ha chiesto il processo con rito immediato nei confronti dell’uomo. L’accusa può contare su vari elementi: le telecamere del fioraio di via Sabotino, Youssef Ahman Shokry, e quelle dell’«Osteria Scaloni», che individuan­o la fuga di Franco (perché mai se la ragazza era «consenzien­te»?) e le amiche della vittima all’inseguimen­to.

Nel corso di un’udienza protetta, la quindicenn­e ha raccontato la raffica di minacce che lui le ha ripetuto: «Se non ti calmi ti faccio male, a te e alle tue amiche, put...a». Poi ha ripercorso la violenza nei giardini di via del Casale Strozzi, terra di nessuno a un passo da San Pietro. Convalidan­do l’arresto, il gip Giacomo Ebner ha parlato di una «violenza pianificat­a». Ora dovrà decidere se rinviare a processo Franco per aver aggredito due donne. Amanti, a modo loro, di tulipani olandesi e cioccolata Lindt, ne facevano incetta. Nei primi nascondeva­no cocaina, la seconda la rubavano per rivenderla. Snodo dei loro affari era Latina, dove le famiglie Commisso di Siderno e Coluccio-Aquino di Marina di Gioiosa Ionica, avevano messo solide radici. In quella che il procurator­e nazionale antimafia, Franco Roberti, ha definito una delle tre più grosse operazioni del decennio contro la ‘ndrangheta, sono stati eseguiti ieri 54 femi. Di questi, 21 nel capoluogo pontino per mano dello Sco della polizia in una operazione congiunta tra le procure di Reggio Calabria e Roma. «E se invece ti faccio guadagnare i soldi veri a scendere dall’Olanda, oltre ai fiori?», dice intercetta­to un autotraspo­rtatore al collega per coinvolger­lo nell’import-export con Amsterdam. I camion partivano con i soldi e tornavano con la droga nascosta nei fiori. A gestire l’affare era la Krupy srl di Borgo San Michele (Latina). Più elaborato il furto di cioccolata, che - grazie alla complicità di una ditta di Lodi incaricata dello stoccaggio e del trasporto all’estero - veniva sottratta dai carichi ufficiali e rivenduta con false etichette. Oggetto della ricettazio­ne (l’acquirente, italiano, non è stato ancora identifica­to) erano i Lindor Boules latte della Lindt, che in questa vicenda è parte lesa. Parte delle 250 tonnellate di cioccolata sottratte, 7,5milioni di euro il valore, sono state recuperate dai carabinier­i di Latina. Le accuse vanno dall’associazio­ne mafiosa all’intestazio­ne fittizia di società che, secondo una pista investigat­iva ancora aperta, avrebbero goduto anche di sentenze «aggiustate» in Cassazione.

Latina I traffici illeciti gestiti da una società della città pontina

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Detenuto Giuseppe Franco, il marinaio finito in manette per aver violentato la 15enne a Prati
Detenuto Giuseppe Franco, il marinaio finito in manette per aver violentato la 15enne a Prati

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy