Chiude lo storico Hotel de la Ville
Apparentemente è tutto normale: il portiere con tanto di cilindro in testa attende gli ospiti, le porte sono tirate a lucido. Invece lo storico hotel «De La Ville», aperto dal 1925 su via Sistina, sta per chiudere i battenti. La data è fissata al 25 di marzo. E non si sa quando l’attività verrà ripresa. Per i 132 dipendenti sono giornate drammatiche e nei giorni scorsi hanno manifestato davanti Montecitorio per esprimere tutta la loro rabbia. Ma in realtà a restare senza lavoro è un numero ben più alto di persone, circa duecento.
Aquesto numero si arriva considerando le attività indotte dell’albergo: un hotel che è sempre andato bene ed ha chiuso i bilanci costantemente in attivo. A portare a questa svolta drammatica sarebbe il mancato accordo tra la proprietà, la Reale Mutua Assicurazioni e la società di gestione ( De La Ville s.r.l., Katara Hospitality) sia sull’affitto (il contratto è scaduto nel dicembre 2013) che sui lavori di ristrutturazione da attuare per mantenere l’albergo alla lussuosa categoria attuale. Così, tra voci ufficiali, ovvero il mancato accordo per il corrispettivo dell’affitto più i lavori, e voci ufficiose che parlano di volontà di acquisto ma la proprietà non vuole vendere, si è arrivati a questa fatidica data di marzo: già non si accettano più prenotazioni, pochi i turisti presenti, mentre altri grandi gruppi di gestione di hotel tra lo sconcerto dei lavoratori sono venuti a vedere l’immobile. Ieri c’è stato un incontro alla Regione Lazio. «Massima attenzione per i 130 lavoratori - fa sapere l’assessorato regionale al lavoro - ed è stato confermato il vincolo di destinazione d’uso dell’immobile che resterà struttura alberghiera». La proprietà, però, non si è mai seduta a un tavolo di trattative e il segretario regionale della Cgil di Roma e del Lazio, Alessandro Capitani ieri presente all’incontro afferma: «Abbiamo chiesto agli attuali gestori, alla Regione e al Governo un impegno affinché vi sia continuità occupazionale. Oppure la riallocazione in altri alberghi e la ricollocazione in un secondo tempo visto che lo stabile rimane ad uso alberghiero. Non abbiamo avuto rassicurazioni da parte di nessuno. Continueremo a fare pressione». Per il presidente di Federalberghi Giuseppe Roscioli «è un peccato perdere una struttura famosa e di qualità un marchio internazionale come il “De La Ville”» e il deputato del Pd Marco Miccoli parla di «vergogna per Roma».