Sì al «Piano paesistico del Lazio» «Stop abusi, i Comuni si adeguino»
Zingaretti: mancava da 17 anni. Il Governo: ora si cambia. Legambiente: finalmente
L’ha approvato la giunta, dopo Pasqua andrà in commissione e, infine, in Consiglio regionale: ma, in sintesi, dopo 17 anni d’attesa, il Lazio (tra le poche regioni italiane a dotarsene) ha visto nascere il Piano territoriale paesistico regionale, cioè la norma che «protegge» l’intero territorio regionale. La tutela è per tutti i beni paesaggistici, naturali, storici e architettonici. Governo soddisfatto, come si capisce dalle parole del sottosegretario ai Beni culturali, Ilaria Borletti Buitoni: «Dopo decenni di deleteria inerzia che ha provocato danni evidenti e irreversibili, la Regione ha finalmente elaborato uno strumento che rappresenta una vera svolta nella tutela e promozione di un territorio con un ricchissimo patrimonio paesaggistico e culturale. Si apre una fase nuova». Legambiente esulta: « Finalmente regole certe».
In poche parole, con il Piano — presentato ieri dal presidente Nicola Zingaretti — si supera l’attuale frammentazione normativa: le disposizioni, infatti, sono direttamente efficaci e prevalenti rispetto a tutti gli altri strumenti di pianificazione urbanistica. Nel Ptpr sono stati inseriti 29 dei 30 Piani territoriali paesistici (Ptp) già vigenti. Dopo l’ok della Pisana, quindi, i Comuni dovranno adeguare il
proprio strumento urbanistico. Il Piano individua anche le aree gravemente compromesse per le quali gli interventi di recupero e riqualificazione non richiederanno il rilascio dell’autorizzazione paesaggivazione stica. Zingaretti sorride: «Dopo 17 anni diamo un contributo di certezza contro la distruzione del paesaggio, per valorizzare il bello e ridurre la burocrazia. Ma soprattutto introduciamo una grande inno- con la digitalizzazione di tutte le mappe e la georeferenziazione, strumenti moderni per fermare gli abusi ed essere più forti nella valorizzazione del nostro territorio per il patrimonio naturale e agricolo ma anche e soprattutto storico e monumentale. Noi vogliamo un Lazio moderno che scommette sul territorio. Da oggi se tutto andrà come deve andare saremo più forti per questo obiettivo». A proposito di tecnologia: saranno create delle banche dati dei vincoli paesaggistici. Spiega l’assessore Michele Civita: «Nel corso dell’iter del Piano sono state presentate e valutate oltre 22 mila osservazioni provenienti da Comuni». Roberto Scacchi di Legambiente parla di «uno strumento strategico». Per Massimiliano Valeriani (Pd) «permetterà di valorizzare le risorse ambientali e culturali, introducendo tecnologie e interventi innovativi per il recupero delle aree degradate». Durante la conferenza blitz di alcuni attivisti contrari alla Roma-Latina: «Avrei preferito la messa in sicurezza — dice Zingaretti — ma non c’era possibilità di usare quei fondi in altro modo, e di fronte alla perdita di stanziamenti abbiamo provveduto a risolvere tutti i contenziosi relativi a chi mi aveva preceduto».
L’iter Prossimo passaggio il via libera dal Consiglio 22 mila Le modifiche recepite dal Piano regionale