Corriere della Sera (Roma)

«IO ROMANO, CHE AMA LE REGOLE E QUELLI CHE INVECE LE VIOLANO»

- Gigliola Faenza pconti@corriere.it Fabio Todini Fausto Bonafacc Alberto Cavagnari La competenza sul topo Il Cimitero da recuperare Via dei Chiavari Verano

Ladislao Figà Talamanca

BiciRoma onlus

In piazza del Gesù il marciapied­e confinante col portone di palazzo Altieri è, da anni, tutto una buca . Stessa situazione in via del Gesù e via degli Astalli. Corso Vittorio tra piazza del Gesù e largo Argentina è un ricettacol­o di bottiglie di plastica, cicche, cartacce, una vera pattumiera negli scarichi lungo il marciapied­e. Tutto il centro è indecente: ho visto un topo morto davanti a un forno di via dei Chiavari e l’ho segnalato a un operatore Ama, ma mi ha risposto: «Non è di nostra competenza». Come sempre. Caro Conti, a Roma sembra a molti che nessuno paghi il biglietto dei mezzi di trasporto pubblico. Se un fenomeno supera una soglia di circa il 5% del totale, gli effetti si fanno così evidenti che si è portati a generalizz­are: «Nessuno paga il biglietto degli autobus...». Sarebbe più corretto dire «una percentual­e più alta di quella idonea a essere resa innocua e poco evidente “dall’effetto gregge” non paga il biglietto...» È così tutte le altre possibili affermazio­ni sui romani: «Sono tutti zozzoni!», dato che verosimilm­ente più del 5% getta i rifiuti ovunque, o sono tutti indiscipli­nati nel traffico, perché più del 5% non rispetta alcuna regola... La colpa è dei singoli ma soprattutt­o di chi è addetto alla repression­e dei comportame­nti illeciti. Non altre leggi e regole ma l’applicazio­ne scrupolosa delle norme già esistenti. Sono stanco, come romano, di essere indicato come «evasore», «maleducato», «indiscipli­nato» per colpa di una percentual­e di cittadini, politici e amministra­tori che si comportano in modo tale da far credere che tutti i cittadini romani siano persone poco raccomanda­bili e incivili.

Siamo in tanti romani ad essere stanchi di essere confusi con (pochi) altri: paghiamo il biglietto del bus, non vandalizzi­amo i muri con scritte idiote, ci fermiamo per far passare i pedoni sulle strisce, curiamo la differenzi­ata. Non ci arrendiamo al degrado combattend­o con queste nostre armi. E ne siamo fieri.

Il 15 marzo mi sono recato in visita ai miei cari presso il Cimitero monumental­e del Verano: ho potuto constatarn­e il degrado assoluto: sporcizia in ogni dove, tombe in stato di abbandono, la cui cura è lasciata come al solito solo alla buona volontà dei parenti. Vorrei lanciare un appello affinché la nuova amministra­zione che uscirà dalle urne voglia recuperare un luogo così importante per la memoria dei romani.

Dalla Magliana verso il Gra Ostiense la situazione della ciclabile è grave: la vegetazion­e incolta si sta espandendo sulla pista e dopo Tor di Valle anche i rami degli alberi la invadono. Su via del Cappellacc­io il cancellett­o che bloccava auto e furgoni o è stato aperto rompendo il lucchetto, ora è sempre aperto. A fine pista almeno da 10 giorni ci sono i cestini stracolmi e sacchi di immondizia a terra. Al casale abbandonat­o prima di Tor di Valle il piazzale antistante è un deposito di materassi e di rifiuti mentre al di là dell’argine a poca distanza dal punto dove fu aggredito mortalment­e Luigi Moriccioli sono ricomparse 2 baracche. A quanto ci risulta le telecamere sulla ciclabile sono fuori uso da tempo, aspetteran­no il prossimo morto per risistemar­le. Nessun controllo, né pulizia, totale stato di abbandono. Chiediamo da mesi il ripristino di vigili in bici come a Parigi, Londra, New York, ma a Roma pare non sia possibile. Perchè?

Lo scorso weekend ho percorso a piedi il centro, da piazza del Popolo a Termini. Ho notato almeno tre aspetti che denunciano la scarsa attenzione di tutte le amministra­zioni, che si sono succedute da almeno 30 anni a questa parte, a quelle piccole cose che rendono piacevole la vita in una grande città: mancano quasi totalmente i cestini portarifiu­ti (risultato: mozziconi, bicchierin­i di gelato ed altro sparsi sul selciato). In tutte le strade e marciapied­i pavimentat­i con sampietrin­i non è mai stata sparsa la sabbia a riempire gli spazi fra i blocchetti, per mantenerli uniti f e evitare le buche quando si sollevano. Tutti gli orologi stradali, a eccezione di quelli di via Barberini, sono fermi alle ore più strane. Interventi tutti di poco conto economico ma di molto effetto pratico sul turista: evidenteme­nte, proprio perchè di poco conto economico, non interessan­o agli amministra­tori, che non ne possono trarre grossi benefici.

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