Corriere della Sera (Roma)

Un basso (punk) alle spalle dei giganti

L’ex Sex Pistols Glen Matlock al Lian. Lasciò la band poco prima dell’uscita di «Never Mind The Bollocks»

- Sandra Cesarale

Per i suoi concerti Glen Matlock usa sempre la stessa regola. «Seguo i consigli che si danno a una sposa per il suo matrimonio - ha detto - uso qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa che ho preso in prestito e qualcos’altro che fa commuovere».

Un principio che il bassista londinese (sessant’anni il 27 agosto) osserverà anche nel suo concerto al Lian. «Ho accumulato molte canzoni, le storie che si nascondono dietro a questi brani, e in questi anni mi sono scontrato con non poche persone», ha raccontato, aggiungend­o subito dopo: «In più facevo parte dei Sex Pistols che è un’arma a doppio taglio». In scaletta le canzoni della punk band inglese, i pezzi più recenti di Glen ma anche alcune cover, tra cui brani di Who e Monkees.

Matlock ha vissuto alle spalle dei giganti: incontrò a scuola Steve Jones e Paul Cook e si unì a loro nel ‘72, quando il gruppo si faceva chiamare The Strand. Andò via dalla band cinque anni dopo, senza nascondere che lui e Johnny Rotten non si sopportava­no («Lo riconosco, non è stata la migliore mossa della mia carriera»). Abbandonò tutto pochi mesi prima dell’uscita di «Never Mind The Bollocks. Here’s the Sex Pistols», l’album che ha cambiato le coordinate del rock. Matlock firma le musiche di gran parte delle canzoni contenute nel lavoro. Comprese «Pretty Vacant», «Anarchy in the U.K.», «God Save the Queen» che sono anche le sue preferite. Ha suonato dal vivo con «la grande truffa del rock’n’roll» una cinquantin­a di concerti prima di essere sostituito da Sid Vicious che non indovinava una nota, ma il suo look da brutto, sporco e cattivo si addiceva di più all’estetica punk. Eppure Matlock ha sottolinea­to: «Gran parte del rock non esprime niente di veramente autentico. Noi invece non eravamo artificios­i, ma veri, semplici e diretti». Dopo Rotten e compagni, per Glen sono arrivati Midge Ure (con il quale formerà The Rich Kids, band dalla vita lunga un soffio), Iggy Pop, Johnny Thunders. Ha formato diversi gruppi e ha anche scritto la sua autobiogra­fia.

Ha pubblicato un manciata di album — con i Philistine­s e da solista — ed è ritornato con i vecchi «amici» per le reunion del 1996 e del 2002. Una vita nel rock, anche se per lui la fiamma del successo non si è mai accesa veramente.

«Born Running» (del 2013) è il suo ultimo lavoro. «Ho scritto la canzone che dà il titolo all’album poco prima di compiere cinquant’anni. Un sacco di gente che conoscevo è morta prima di raggiunger­e quest’età. Quando sei piccolo il tempo non passa mai, quando invecchi l’orologio corre. Il senso del mio pezzo è carpe diem, cogli l’attimo. Ma non era il titolo adatto per una canzone rock».

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 ??  ?? Ieri e oggi Accanto, Glen Matlock ( il primo da sinistra) con i Sex Pistols. In alto, Glen Matlock (sessant’anni il 27 agosto) oggi
Ieri e oggi Accanto, Glen Matlock ( il primo da sinistra) con i Sex Pistols. In alto, Glen Matlock (sessant’anni il 27 agosto) oggi

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