Raggi: «Primarie per gli assessori» E sul derby: il mio cuore è per la città
La candidata di Cinque Stelle: «Temo l’astensionismo e non credo ai sondaggi»
La giunta? «Magari la faremo con le primarie». L’Acea? «Non sono pentita di quello che ho detto». Il derby vissuto da tifosa laziale? «Il mio cuore è sulla città». È il Raggi-pensiero, espresso ieri a Radio24 con Giovanni Minoli, e c’è buona parte del repertorio della candidata sindaco di Cinque Stelle. Molto decisa, in alcuni argomenti. Molto vaga, quasi democristiana, su altri. Come il calcio, materiale da sempre infiammabile.
Walter Veltroni, juventino, durante il suo mandato si diede al basket. Renata Polverini, romanista, si fece vedere in Curva Nord e non andò benissimo: la Lazio perse, lei venne accusata di «portare sfortuna», gli ultrà biancocelesti fecero i saluti romani. Ignazio Marino, agnostico ma «simpatizzante romanista perché il mio miglior amico lo è» si mostrò prima di un derby con sciarpa (contraffatta) mezza biancoceleste e mezza giallorossa. E Virginia? Si tiene sul generico: «Qui a Roma — dice — come si tocca una delle due squadre si scontenta l’altro 50% dei cittadini. Siccome le due squadre sono estremamente importanti e gloriose meritano entrambe lo stadio». E il derby? «È un appuntamento sentito... L’importante è che la partita è andata...». Francesco Storace twitta: «È più falsa di Veltroni » , con l’hashtag #maanche. Alfio Marchini la punzecchia: «Dice tanto di essere trasparente, ma non dice per chi tifa... I romani amano l’autenticità».
Calcio a parte, la Raggi torna sulla questione Acea: «Al 55% è del Comune (in realtà è il 51%, ndr) e un sindaco deve dire cosa vuol fare delle municipalizzate». Conferma che cambierebbe il management? Qui però l’ex consigliera comunale sembra frenare: «Vedremo. Prima andiamo a capire cosa hanno fatti in questi anni, come sono stati fatti gli investimenti sulle reti».
E mentre il Tribunale rinvia la decisione sul ricorso degli esclusi alle «Comunarie» (tra i quali il professore negazionista Antonio Caracciolo), nello staff di Cinque Stelle si comincia a pensare alla giunta: «Stiamo visionando ed esaminando persone e curriculum. Poi vedremo, magari faremo delle primarie. Se riusciamo comunicheremo i nomi prima delle elezioni». Un messaggio anche al commissario Tronca: «Non nomini i super-dirigenti comunali, visto che si tratta di nomine politiche». I debiti del Campidoglio? «Li paghino i partiti che li hanno fatti». Ma chi teme di più dei suoi avversari? «Mi fa paura l’astensionismo». I sondaggi la danno in testa: «Non credo ai sondaggi, ma fa un bell’effetto sapere di essere in testa».
Le municipalizzate «Non sono pentita delle frasi su Acea ma sul management vedremo il da farsi»