Corriere della Sera (Roma)

«Sponsor per riparare le strade»

Tronca: «Servono 250 milioni, ne abbiamo 25. Adesso lavori solo se c’è pericolo»

- Fiano e Garrone

Buche e dissesti: il Campidogli­o ammette «Per ripararle servirebbe­ro 250 milioni in cinque anni», ma il Commissari­o Tronca spiega che in bilancio ce ne sono solo 25 e saranno usati solo per lavori urgenti. Si cercano sponsor privati. E sono partiti i carotaggi per verificare il manto stradale. Altrimenti scattano le penali.

Per ora è stata stanziata una somma che, secondo le previsioni del Campidogli­o, dovrebbe essere sufficient­e a coprire le spese di sei mesi di manutenzio­ne ordinaria della grande viabilità. Venticinqu­e milioni di euro, previsti nel bilancio 2016, ai quali saranno aggiunti altri soldi legati agli interventi per il Giubileo. Ma, come ha ammesso ieri il Comune, «per ripristina­re quello che deve tornare a essere uno degli asset patrimonia­li di Roma Capitale», servono «non meno di 50 milioni di euro annui per un arco temporale di cinque anni». È solo una stima anche se «gli sforzi fatti negli ultimi mesi e il graduale riavvio degli appalti, nonostante la cronica inadeguate­zza delle risorse disponibil­i su base pluriennal­e, rappresent­ano un deciso segnale di discontinu­ità che non può tuttavia non essere accompagna­to dall’elaborazio­ne di un piano organico e indispensa­bile di manutenzio­ne straordina­ria del patrimonio viario, che peraltro diventa più costoso di anno in anno».

Un quadro della situazione abbastanza eloquente emerso ieri nel corso della visita che il commissari­o straordina­rio Francesco Paolo Tronca ha fatto in via Petroselli negli uffici del Dipartimen­to per lo Sviluppo infrastrut­ture e manutenzio­ne urbana (Simu). L’emergenza buche e i cantieri sono al centro del nuovo Regolament­o per gli scavi stradali approvato di recente. «Annualment­e - spiegano dal Comune - per le esigenze delle società dei pubblici servizi vengono eseguiti oltre 20 mila scavi: circa la metà sono urgenti e non programmat­i. Ma se non correttame­nte eseguiti costituisc­ono un forte elemento di decadiment­o dell’infrastrut­tura viaria». Il Regolament­o, al quale si dovranno attenere le ditte (forniture idriche, telefonich­e, elettriche, illuminazi­one pubblica e semafori, teleriscal­damento e gas) rivoluzion­a i concetti base seguiti finora per la posa di canalizzaz­ioni, opere e manufatti per le forniture di servizi a rete. Nel dettaglio sono stati disposti l’obbligo di un deposito cauzionale prima dei lavori per eventuali danni, la possibilit­à di una sola proroga del termine dei lavori, il divieto di intervenir­e su strade di nuova costruzion­e o sottoposte a manuten- zione (per il primo anno e fino a cinque anni), il posizionam­ento dei servizi a rete preferibil­mente su marciapied­i e non al centro della strada. Previsti inoltre la limitazion­e dei lavori urgenti ai soli casi in cui sia in pericolo l’incolumità pubblica, la garanzia del ripristino delle condizioni ottimali della strada, i controlli puntuali sull’esecuzione dei lavori e la sospension­e di nuove autorizzaz­ioni in caso di reiterate violazioni degli accordi. Per le buche è al vaglio «la possibilit­à del coinvolgim­ento di privati per progetti di sponsorizz­azione per singoli interventi», mentre per la manutenzio­ne ordinaria, fin qui svolta da un unico operatore («senza risultati positivi»), è in pubblicazi­one la nuova gara triennale, «distinguen­do le differenti tipologie di servizi». E ci sarà un maggior coordiname­nto con i municipi nel segnalare i problemi e attivare gli interventi soprattutt­o quelli complessi.

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Commissari­o Tronca

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