Causi: «Questa trasparenza la aspettavamo da molto tempo»
Commentano tutti, o quasi: dall’ex assessore al Bilancio (era Veltroni) Marco Causi all’ex sindaco Gianni Alemanno, da alcuni candidati per le Comunali 2016 al presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia. Causi dice che «aspettavamo da anni questa trasparenza. Scozzese conferma quanto ho sostenuto fin da otto anni fa: la massa passiva che costituisce il “debito pregresso” è stata formata sommando mele con pere, e cioè debiti finanziari certi (mutui e titoli) con debiti non finanziari della più disparata natura. Si conferma poi che il debito finanziario era nel 2008, in termini pro capite, in linea con i dati delle altre grandi città italiane, e anzi inferiore». Parla di benefici sperperati «fra il 2008 e il 2013, durante la gestione Alemanno, con un rilevante aumento della spesa corrente lievitata di un miliardo, come certificato dal Mef nel 2014». Replica Alemanno: «Questa gestione riguarda solo ed esclusivamente i debiti contratti e i crediti non riscossi prima del nostro insediamento nel 2008». Per il Radicale Riccardo Magi «Alemanno, galvanizzato dall’azzeramento dei conti, portava una nuova esplosione della spesa corrente». Per Francesco Boccia «con un costo così basso del denaro è inammissibile per qualsiasi città avere un costo del debito finanziario dal 4,2 al 5,6 per cento». Giorgia Meloni: «Per il futuro bisogna rivedere i poteri del Comune e i finanziamenti. Roma non può avere solo 110 milioni di euro di extra costi perché deve pulire le strade dopo le manifestazioni». Per Stefano Fassina «è necessaria una ristrutturazione del debito capitolino».