IL VERDE DI ROMA MAL CURATO ANCHE NEL LONTANO 1937
Caro Conti, non passa settimana senza che le cronache cittadine non si soffermino sul problema degli alberi cadenti o comunque non potati. Il servizio giardini del Comune replica facendoci conoscere che non si può procedere a causa di irregolarità nella apposita gara di appalto. Sarà senz’altro così, senonché avendo io la deplorevole abitudine di leggere, rilevo che il Servizio giardini dava già luogo a rilievi nel 1937 e - per quanto mi consti - all’epoca non figuravano blocchi di gare d’appalto. Ecco quanto si legge in una nota inoltrata dal ministero delle Finanze al Governatorato di Roma il 5 gennaio 1937 a proposito dei due giardinetti «di proprietà del patrimonio di Stato antistanti al palazzo del ministero delle Finanze e siti tra via Volturno e via Cernaia, e i viali alberati di via Cernaia e via XX settembre in consegna al Governatorato dal 5 aprile 1926. In data odierna si è invitato il Governatorato di Roma a curare maggiormente la manutenzione dei viali»
Ugo Morosi
(Prefetto a riposo)
Nemmeno la dittatura fascista riusciva a ottenere dal Governatorato (ai tempi retto dal principe Piero Colonna) una decente ordinaria amministrazione dei giardini pubblici, anche molto simbolici. Segno che il problema è antico. Ma la constatazione non può e non deve portare a un’assoluzione delle responsabilità di oggi. Anzi, è un’aggravante.