Ora come allora, l’amore al tempo di Carlo Goldoni
La gelosia, i tormenti, le ansie... L’amore ai tempi di Carlo Goldoni e al tempo attuale. «Gli innamorati» celebra la sua centesima replica con il debutto romano dello spettacolo prodotto dal Teatro Franco Parenti e diretto da Andrée Ruth Shammah. «Questo lavoro - dice - è nato dalle chiacchiere, i ragionamenti che facevamo tra noi, sulle dinamiche di coppia. È nato dal dialogo su un tema eterno». Non un’attualizzazione dell’opera. «Non abbiamo cambiato una parola, non ce n’era bisogno, oltretutto lo spettacolo è nato a Milano dov’è ambientata la commedia. È stato un po’ alleggerito il linguaggio goldoniano».
La trama è nota. Eugenia e Fulgenzio si amano ma litigano in continuazione soprattutto per colpa di lei, che vorrebbe ogni attenzione, ogni gesto dell’amato per sé. Una vera ossessione per Eugenia che, essendo pure forsennatamente gelosa di Fulgenzio, arriva a fidanzarsi, per ripicca, con un altro. L’intrigo verrà sciolto e i due innamorati ritroveranno serenità e il sospirato, immancabile lieto fine. Protagonisti in scena, Marina Rocco e Matteo De Blasio.
«È l’insicurezza che logora i sentimenti - riflette la Shammah - e gli uomini hanno paura delle donne, come Eugenia, che amano troppo, che pretendono attenzioni, che richiedono continue certezze. E allora tendono a scappare». L’amore ai tempi di Goldoni, però, è un po’ diverso da quello ai tempi dei social network. «I sentimenti sono gli stessi - ribatte - ma i mezzi ovviamente sono cambiati. Quando un innamorato o innamorata scoprono, entrando nel profilo facebook del partner, che questo ha intrecciato un rapporto sul web con qualcun altro, la situazione può diventare ingestibile». Sono cambiati anche i rapporti tra i due sessi. «Gli uomini oggi sono più fragili di noi donne che, un tempo, facevamo finta di essere deboli e sottomesse. Oggi le donne hanno svelato il meccanismo della manipolazione che, a mio avviso, è sempre esistita e vorrebbero istaurare un rapporto di parità. Ma è molto difficile. Ecco perché oggi ci si rifugia anche nell’omosessualità, sia maschile che femminile: è più facile avere rapporti tra uomini e tra donne». Così come non è facile confrontarsi con altre culture dove la donna viene considerata proprietà privata del maschio: «Quando vedo donne che, persino in piena estate, sono costrette a velarsi, tanto da riuscire con difficoltà persino a mangiare, mentre i loro mariti stanno liberamente in canottiera, resto esterrefatta. È giusto rispettare culture diverse dalla nostra, ma la nostra Eurabia, come giustamente la definiva la Fallaci, ha rinunciato a rispettare la propria identità».
Debutto Una pièce prodotta dal Franco Parenti e diretta da Shammah